Il porto di Maurizio Rossi
Conosco Maurizio Rossi da tempo immemorabile. Da quando, ragazzotto, veniva a trovarmi al giornale,
accompagnato dal mitico Matteo Pascucci, in arte Pucci. Non mi meraviglia che abbia fatto fortuna, perché è furbo e l'ha dimostrato in mille occasioni.
Mi sorprende invece che sia diventato un senatore della Repubblica, perché, nonostante tutto, continuo a considerare il Parlamento una cosa seria. Dove dovrebbero approdare i migliori, i più preparati.
Maurizio Rossi è un deputato di Genova. Il volano di Genova è sempre stato il porto. Quindi chi viene eletto a Genova dovrebbe conoscere il mondo dello shipping.
Non so perché il senatore Rossi ha dichiarato guerra a Claudio Burlando, di cui era amico, visto che prima di accettare la candidatura con Scelta Civica di Mario Monti e C. era andato a casa sua, per avere il suo okey. Il Governatore dice di non saperselo spiegare, ma a mio avviso, un motivo c'è, e se Burlando ci riflette, magari lo scopre.
Avendo dichiarato guerra a Burlando, di conseguenza, il signor Rossi più famoso di Genova, sta facendo di tutto perché non sia eletta Raffaella Paita. Quindi il suo appoggio va al compagno Sergio Cofferati, che è stato presentato come l'anti-Paita e quindi come l'anti-Burlando. Lo si capisce dagli editoriali del direttore di Primocanale, l'arzillo pensionato Luigi Leone e dalla gentilezza che usa nelle interviste al Cinese (ben diverso era stato l'atteggiamento del gregario Dario Vassallo, nei confronti di Burlando e Paita).
Ha attaccato la Paita che ha indicato come suo vice (ovviamente in caso di vittoria)l'ingegner Franco Marenco, presidente del Municipio Centro Ovest.
Nel lungo pistolotto ospitato dal Secolo XIX (un colonnino sul giornale, il testo integrale sul sito, Rossi ha scritto testualmente:
"...siamo sulla strada giusta e mi fa sorridere la strategia della controparte che candida come ticket un vicepresidente della Culm per cercare i voti della sinistra..."
Ogni genovese sa che non c'è un presidente della Culm e nessun vicepresidente. La Culm ha un console (chi non ricorda il mitico Paride Batini?) e due vice-consoli. Quindi Marenco non può essere stato vicepresidente, perché la carica non esiste. Ma non è mai stato nemmeno vice-console. E' solo un socio in aspettativa, che sul fronte del porto è stato visto, tanti anni fa, solo per poche settimane.
Quindi: che a comandare i camalli non ci sia un presidente ma un console lo sanno tutti i genovesi. L'unico che non lo sa, evidentemente, è il senatore Maurizio Rossi. Il senatore eletto a Genova. E che dovrebbe difendere in Parlamento gli interessi di Genova.
Elio Domeniconi