E Biasotti dica Lilli!
Nel teatrino della politica ne succedono di tutti i colori. In questo momento, ad agitarsi di più è l'onorevole
Sandro Biasotti nella sua qualità di coordinatore regionale di Forza Italia. Tra l'altro, fatto curioso, in quanto non ha mai sciolto il proprio gruppo in Regione, la lista che ha espresso Aldo Siri e Lorenzo Pellerano.
Biasotti, tra l'altro, è già stato designato per la Regione Liguria da Sua Maestà Silvio Berlusconi (con l'approvazione di Dudù). Ma l'onorevole, che ha già perso due volte il duello contro Claudio Burlando, non ha nessuna voglia di provarci una terza volta. Proprio oggi compie 66 anni, ormai è un ex giovane, è d'accordo sul rinnovamento.
L'unico onorevole ligure dell'ex Pdl sa anche che Forza Italia non può vincere. Il centro-sinistra vola sull'effetto-Renzi. Può tentare di batterlo solo un centro-destra unito. E Biasotti ha ideato per sabato gli "Stati generali" per capire se c'è questa possibilità. Ha convocato tutti, ma proprio tutti. E ha assicurato che hanno aderito tutti meno Maurizio Rossi e Raffaella Della Bianca. L'assenza dell'ex (?) editore di Primocanale si può capire. E' andato al Senato con Scelta Civica, lista di sinistra, e vuole rimanere su quella linea. Però non ha ancora comunicato chi sarà il suo candidato, si prevede quindi un colpo a sorpresa.
Il rifiuto della Della Bianca, invece, ha stupito. In quanto era stata proprio lei a lanciare l'idea della competizione, delle primarie, poi si tira indietro. Forse si aspetta di essere designata, come super-partes. Ma tutti in Forza Italia sanno che non sarà mai Biasotti a scegliere la Della Bianca, come candidata del centro-destra.
Le previsioni sono facili. Gli "stati generali" confermeranno che è impossibile trovare un accordo su un candidato, il centro-destra si è frazionato perché le idee non combaciano. Siccome sarà pure impossibile trovare un altro Biasotti espresso dalla (cosiddetta) società civile perché gli imprenditori preferiscono, in questo momento stare alla finestra e forse anche perché ritengono vincente il Pd di Matteo Renzi (che tra l'altro non ha più nulla a che vedere con l'antico Pd).
Quindi Biasotti tirerà fuori l'asso nella manica: il candidato ideale è Lilli Lauro. E' il segreto di Pulcinella. Ma nessuno lo scrive. I giornali continuano a scrivere che il coordinatore di Forza Italia sta interpellando "cani e porci" (con tutto il rispetto per i cani e soprattutto per i porci).
Claudio Burlando ha fatto subito il nome di Raffaella Paita. Sandro Biasotti faccia quello di Lilli Lauro. Così la commedia finisce.
Elio Domeniconi