Il coraggio di Raffaella
Secondo i politologi di casa nostra, i tempi sono maturi per avere finalmente una donna
alla guida della Regione Liguria.
Sinora due rappresentanti del gentil sesso ci hanno messo la faccia: Raffaella Paita, che farà le primarie per il Partito Democratico e Raffaella Della Bianca (l'importanza di chiamarsi Raffaella), che sta costruendo una Lista Civica del Centro destra. Inoltre si sa che il coordinatore regionale di Forza Italia Sandro Biasotti ufficialmente sta sondando tutti i candidati possibili e immaginabili ma poi a Silvio Berlusconi e Giovanni Toti farà un solo nome: quello di Lilli Lauro, capogruppo in Consiglio Comunale.
Per ora la Della Bianca non scopre le carte, ha detto soltanto di non essere sola, sono in tanti a sponsorizzarla.
Si dice spesso che alle spalle di un grande uomo c'è una grande donna. E viceversa. Alle spalle della Lauro c'è Biasotti che l'aveva lanciata in politica e l'ha sempre appoggiata. Dietro la Paita di grandi uomini ce ne sono addirittura due: suo marito Luigi Merlo, presidente dell'Autorità Portuale e Claudio Burlando, il suo Pigmalione politico, il Governatore che l'ha scelta come assessore e ora l'ha indicata per la sua successione.
La Della Bianca è sola. Suo marito (Vernengo) lavora a Mediaset e quindi vive a Milano. Alle ultime Regionali l'aveva aiutato molto - diciamo pure che era stato determinante per la sua elezione che per due volte aveva mancato - Pierluigi Vinai, personaggio dell'Opus Dei. Ma ora i due nemmeno più si salutano.
In Forza Italia (e nel Popolo della Libertà) la Della Bianca, che è ingegnere ma nel tempo libero preferisce vendere automobili nell'autosalone (Aurelia) di famiglia, ha cambiato diversi padrini, ma è stata delusa da tutti, da Claudio Scajola a Luigi Grillo. Era poi scattato il feeling con Stefania Craxi, approdata in Parlamento soprattutto perchè papà Bettino aveva aiutato Berlusconi e il Cavaliere non dimentica.
Il programma di Raffaella è fantastico: vuole che la Liguria torni ad essere un modello per tutti, di nuovo leader e non più schiava. Dice che dobbiamo scrollarci di dosso la politica del mugugno e quindi della rassegnazione. Sicuramente sono in tanti a pensarla come lei. Ma quanti saranno disposti ad appoggiarla in questa avventura?
Stamane ho sfogliato per tre volte "Il Secolo XIX" dalla prima all'ultima pagina. Mi sembrava impossibile che proprio il giornale di Genova non avesse nemmeno dedicato dieci righe al progetto della Della Bianca (Lista Civica del Centro destra) e nemmeno all'importante convegno chiamato "Eccelorio". Eppure erano arrivati ai giornali diversi comunicati di Roberta Bottino, portavoce della consigliera,
Purtroppo è ancora la Genova di quella che Riccardo Garrone chiamava dei poteri forti ma anche del male. La Genova dei veti incrociati. La Genova che tende a distruggere invece che a costruire. Per questa la sua iniziativa merita di essere seguita con simpatia. E' una dimostrazione di coraggio. Biasotti gliel'ha già mandata a dire (tramite Ava Zunino, "Il Lavoro-Repubblica"): "Con Della Bianca nessun problema, vedremo se rappresenterà tutti o solo se stessa".
Raffaella Della Bianca è nata in Svizzera, ha la residenza a Milano. Sicuramente non ha la mentalità dei genovesi del mugugno fine a se stesso. Bisognerà vedere quanti saranno pronti ad aiutarla. E quanti invece cercheranno di distruggerla.
Elio Domeniconi