Il tiro alla Lella
Il tiro al bersaglio è lo sport preferito in politica. Raffaella Paita, detta Lella,
ha deciso di candidarsi alle primarie del Pd per la presidenza della Regione Liguria e subito hanno cominciato a spararle contro. Ai vari personaggi del Pd si è unito persino il senatore Maurizio Rossi (ex Lista Civica e Primocanale) che ha addirittura comprato una pagina sul Secolo XIX per far conoscere il suo autorevole pensiero: non ritiene che la Paita possa rappresentare il nuovo visto che è in politica da diversi anni. Nel Pd ha cambiato diverse bandiere, da Veltroni a Bersani prima di salire anche lei sul carro del vincitore, Matteo Renzi. Secondo il leader di Liguria Civica, il Pd deve trovare un nuovo candidato.
E nel Pd sono in molti a pensarla come il signor Rossi (Rossi chi?), tanto che l'interessata ha tuonato: "Non costruite in laboratorio un candidato contro di me". C'è chi, non condividendo nemmeno la candidatura di Francesco Berruti, perché è di Savona, cercherà di insistere su Francesca Balzani, pronta a scendere in campo se il partito si troverà d'accordo sul suo nome, e altri vorrebbero piuttosto un candidato esterno, come il magistrato Anna Canepa, da anni coraggiosamente in prima linea a combattere la mafia.
Solo Claudio Montaldo, ormai rassegnato ad andare in pensione, ha avuto il coraggio di dire, a viso aperto, che non condivide la candidatura di Lella Paita perché la ritiene inadeguata alla carica di Governatore. Gli altri oppositori hanno trovato argomenti a dir poco sconcertanti e per altro li hanno solo sussurrati nei pissipissibaobao di corridoio.
1-La Paita non deve essere eletta perché è una creatura di Claudio Burlando (che per non danneggiarla ha disertato la Convention al Galata). Scegliendo la Paita, continuerebbe a comandare Burlando.
2-La Paita è spezzina. E la guida della Liguria deve restare genovese. Genova non può diventare una succursale della Spezia.
3-La Paita è la moglie di Luigi Merlo, che a suo tempo proprio Burlando aveva nominato presidente dell'Autorità Portuale. Non si può andare avanti con le dinastie. In famiglia un presidente basta ed avanza.
4-La Paita non è una renziana. E' solo salita sul carro del vincitore su consiglio di Burlando, il suo Pigmalione.
5-La Paita è una politica di professione. Fa politica da vent'anni. Cioè da quando era una ragazzina e militava nella Sinistra giovanile. E per vincere occorrono volti nuovi.
Raffaella Paita, con molto coraggio, ha espresso le sue idee su tutto: Gronda, Erzelli, Fiera. Ma molti non sono stati nemmeno a sentirla. Lei vorrebbe essere giudicata sui programmi. Ma in tanti continuano a esprimere un giudizio su di lei solo sulla base di pregiudizi. E questo non è giusto. Siamo d'accordo con lei.
Elio Domeniconi