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Ora Biasotti teme la Susy

Sandro Biasotti - Susy De Martini

Si era capito subito che erano dimissioni-farsa. Silvio Berlusconi ha invitato Sandro Biasotti a rimanere

al suo posto di coordinatore regionale. Quindi, tutto come prima.

L'ex Cavaliere in questo momento ha problemi ben più importanti della questione-Liguria. Che se la vedano loro. O meglio che se la veda Biasotti. Il coordinatore ha le idee chiare: se Forza Italia vuole cercare di recuperare posizioni in Liguria per prima cosa deve piantarla con la politica del litigio. Una parola. Con gli schiaffi che sono volate in occasioni delle Europee. E con la presenza di Isabella De Martini in Forza Italia.

Biasotti aveva detto che a suo avviso la Susy: "sarebbe tornata a fare il suo mestiere" e le aveva augurato di farlo bene. Il mestiere, anzi la professione, della dottoressa De Martini era quella di medico psichiatra. Ma ormai ha lasciato l'insegnamento all'Università (è andata in pensione), preferisce continuare i suoi programmi in politica. L'ideale sarebbe stato continuare a lavorare in Europa, ne aveva le competenze, conosceva le lingue. Ma il partito non l'ha aiutata e quindi non è tornata a Bruxelles.

Però il bilancio non è stato fallimentare. Ha preso più di seimila voti e sono stati tutti voti personali. Voti dati alla persona, non al partito. Quelle persone le chiedono di continuare a votare. Per una Forza Italia più democratica, dove si facciano i congressi, dove le cariche non vengano più assegnate dal monarca Berlusconi. Un partito che faccia suo il partito della meritocrazia.

Molti pensavano che la Susy, dopo il trattamento che aveva ricevuto, sarebbe uscita da Forza Italia. Anni fa aveva ideato un Forza Liguria, poteva continuare su quello. Ma l'esperienza ha insegnato alla Susy che è troppo difficile ottenere i risultati in solitario. E creare un nuovo partito è troppo costoso, ci aveva rinunciato anche Claudio Scajola. Quindi ha deciso di restare in Forza Italia, di combattere la sua battaglia dall'interno. E come può andare d'accordo con Biasotti, che ha definito con disprezzo "ragioniere" e "venditore di auto" e creatore di "un bar gelateria"?

Biasotti vorrebbe far cessare i litigi in Forza Italia e trovare un accordo non solo con la Lega (come ha già fatto Berlusconi in campo nazionale) ma anche con il Nuovo Centro Destra: "da soli non si va da nessuna parte". Ma non potrà certo lavorare in santa pace, ora che c'è da impostare la squadra per le Regionali. La Susy è lì davanti a lui, con il mitra puntato. Non vorremmo essere nei panni di Biasotti. 

Elio Domeniconi

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