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E’ il test per Burlando

Claudio Burlando

L'elezione del nuovo segretario regionale del Partito Democratico, che prima non fregavano a nessuno eccetto

i diretti interessanti, all'improvviso, a mio avviso, sono diventate importanti.

Innanzitutto per lo stesso Pd. Bisogna vedere quanti militanti hanno ancora voglia di votare, dopo quello che è successo a Roma tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. Sia chiaro: anche una volta i compagni si prendevano a coltellate. Ma tutto avveniva nel segreto delle Botteghe Oscure, che era il quartier generale del vecchio Pci. Oggi tutto avviene alla luce del sole, come avveniva nella Democrazia Cristiana. E non a caso sia Renzi che Letta provengono dalla DC, si sono formati con quei vecchi marpioni. Letta almeno ha la faccia austera, e quindi un po' triste dell'antica nomenklatura. Renzi, invece, non ha proprio nulla degli antichi funzionari di partito. Da giovane preferiva partecipare ai telequiz di Mike Bongiorno, ed era pure bravo visto che aveva portato a casa 48 milioni dell'epoca. I vecchi compagni di una volta non avrebbero mai scelto come loro segretario, un eroe del telequiz. Quegli eroi della tv semmai erano apprezzati dai democristiani. A Lavagna avevano scelto come sindaca Gabriella Mondello, che poi è arrivata addirittura al Parlamento.

Dopo lo spettacolo romano, chissà se i liguri avranno ancora voglia di appassionarsi al duello tra Alessio Cavarra, renziano, e Giovanni Lunardon, cuperliano (con il civatiano Stefano Gaggero a fare da terzo incomodo).

Ma è soprattutto un test per il Governatore Claudio Burlando che, come membro della direzione nazionale è andato a Roma per dare il colpo di grazie a Letta e aprire la strada per Palazzo Chigi a Renzi. Burlando vorrebbe un posto a Roma, crede di averne diritto. Ma, secondo le indiscrezioni raccolte dal "Secolo XIX", il presidente della Regione Liguria non sarebbe nel listino dei ministri di Renzi, anche se da tempo si è schierato con il sindaco di Firenze.

Ecco: se a Roma non viene preso in considerazione e se in Liguria non vincerà il suo candidato Cavarra (peraltro il sindaco di Sarzana si è già sganciato dicendo che Burlando è solo uno dei tanti che lo sostengono) il presidente della Regione Liguria dovrà per forza andare in pensione.

 

di Elio Domeniconi

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