I nemici del sindaco Doria
I genovesi non seguono con grande interesse le vicende del Consiglio Comunale. Qualcuno si sintonizza su Telenord
che manda in onda le sedute in diretta (e alla sera, in replica). Ma lo fa per farsi due risate, come se si trattasse di un talk show. Lo stesso sindaco Marco Doria si esibisce soprattutto a Primocanale, a Tursi prende la parola soltanto quando è indispensabile. L'unico che si prende sul serio è l'avvocato Giorgio Guerello, che è presidente del Consiglio Comunale, ma a volte, forse, pensa di essere presidente del Consiglio. Quello vero.
Sullo sfondo viene spesso inquadrata la responsabile dell'ufficio stampa Simonetta Menini, coniugata Zannoni. Ride sorniona. E forse pensa al suo cagnolino Thomas, bardato con la sciarpa blucerchiata (il sindaco tifa Juventus e per questo non è andato nemmeno al derby).
Chi segue sulla stampa le vicende dell'amministrazione scopre però che il primo cittadino, eletto nella Lista Sel, quella di Nichi Vendola, quello dell'orecchino, non è contestato solo dall'opposizione, che fa il suo dovere istituzionale. A fare pollice verso a Doria, signore di Montaldeo, sono soprattutto quelli del suo stesso partito.
A Tursi si è discusso della delibera con le controdeduzioni del Comune alle osservazioni della Regione sul Nuovo piano urbanistico comunale, nell'ambito della procedura Valutazione ambientale strategica. E come sempre c'è stato lo scontro ideologico tra il vicesindaco Stefano Bernini, che è anche assessore all'urbanistica e gli uffici: da una parte i consiglieri comunali di maggioranza di Sel e lista Doria dall'altra. Bernini fa parte del Partito Democratico, quindi dovrebbe essere in linea con gli altri esponenti della maggioranza. Invece la battagliera Cinzia Nicolella (Lista Doria) si è dichiarata insoddisfatta delle risposte ricevute, rispetto al fatto che il nuovo PUC possa ridurre la popolazione esposta al rischio idrogeologico, come richiesto dalla Regione.
Ma ancora più indispettito il capogruppo di Sel Gian Piero Pastorino. Il quale, senza peli sulla lingua com'è suo costume, ha denunciato il conflitto non sanato tra l'impostazione del Comune e quella della Regione. E "visto che non ho avuto risposte" non si è espresso sulla volontà di far votare o meno la delibera in aula nella prossima seduta del consiglio comunale. Stupisce che non ci sia identità di vedute su una cosa così importante tra Comune e Regione, dato che sono entrambe di centrosinistra. Ma stupiscono ancora di più le divergenze a Tursi, all'interno della stessa maggioranza.
Ovviamente dipende dal fatto che nella maggioranza ci sono Pd e Sel. Il Pd avrebbe potuto avere il sindaco se non avesse permesso che alle primarie si sbranassero tra loro le due primedonne Marta Vincenzi e Roberta Pinotti. Con le conseguenze che tra le due litiganti a godere era stato eletto il terzo incomodo, Marco Doria dei marchesi di Montaldeo, scelto dall 'ex comunista professor Silvio Ferrari. E ora si vedono le conseguenze.
-di Elio Domeniconi