Simone Regazzoni: sinistra incapace di parlare
Il filosofo ribelle, nel 2017 candidato alle primarie del Pd a Genova (poi si era ritirato), Simone
Regazzoni, fuori uscito Pd, legge le elezioni europee di ieri così: <L'autoconsolazione è uno sport molto praticato a sinistra, ma c'è un dato politico enorme che andrebbe preso in considerazione.
La sinistra oggi non è in grado di parlare al Paese e di ambire a governarlo. I numeri del PD possono far gioire quanti ragionano solo in termini autoreferenziali di egemonia interna o tra i corpuscoli che compongono la polvere a sinistra del PD. Contenti loro. Ma non c'è nessuna strategia politica in grado di guardare al futuro, perché tolta un po' di retorica il PD non ha un leader e non ha gruppi dirigenti adeguati a esprimere nuove idee.
Si è parlato molto della propaganda della Lega. Come dico da mesi, il punto non è solo che la Lega sa comunicare e che Luca Morisi è più sveglio della media degli "intellettualini" di sinistra. Il punto è che la Lega sa fare politica. Andato al Governo Salvini ha svuotato i 5 Stelle e ha preso voti trasversali (anche a sinistra) perché ha risposto a domande reali che venivano dai cittadini e che altri hanno eluso: immigrazione e sicurezza.
Che a sinistra non si capisca che si tratta di temi politici fondamentali per uno Stato e che non si affrontano con la retorica di una vaga solidarietà è il sintomo di una incapacità politica di fondo che inchioda la sinistra a partito ottimo per seminari, convegni e firme per appelli indignatissimi, ma con un ruolo da semplice spettatore inacidito dei processi storici".