Zingaretti, segretario Pd, sposta a sinistra i Dem
I suoi primi passi da segretario in pectore del Pd sono stati eloquenti e lo hanno capito tutti: da ieri il Governatore
laziale Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del Pd, e Gentiloni (eletto con i voti dei renzisti) il nuovo presidente del partito di centrosinistra (solo i pochi seguaci di Roberto Giachetti non lo hanno votato). Si tratta di una clamorosa svolta a sinistra del primo partito di centrosinistra, aderente alla grande famiglia dei Socialisti Europei a Strasburgo. Infatti ieri a Roma i renziani non hanno partecipato con entusiasmo ed addirittura l'ex segretario non era presente. Addio al suo partito della nazione che guarda a sinistra.
I primi passi di Zingaretti sono stati tutti chiari: l'incontro con Monica Cirinnà (che si è presentata all'appuntamento con una maglietta con scritto "meglio froci che fascista", e la settimana dopo ha attaccato il "Dio, patria, famiglia. Che vita de merda!"), quindi la difesa dell'ambiente, dei profughi, e dulcis in fundo, ieri mattina, la deposizione di un mazzo di fiori a porta San PAolo a Roma, simbolo della resistenza capitolina. Infine la ricerca di una lista unica per il 26 maggio con Pizzarotti (sindaco di Parma, fuoriuscito grillino) e con la Bonino, ma i radicali hanno già risposto picche ed andranno da soli alla ricerca del superamento del quorum, al 4%.