Domani le primarie del Pd, cresce la tensione
Un Pd di governo, di opposizione, da comparsa o di nicchia., Quattro sono le alternative in vista
delle primarie Dem, le ennesime, di un partito che negli ultimi due anni e mezzo ha perso tutto quello che aveva conquistato grazie all’ondata innovatrice di Matteo Renzi. Basti pensare ad un fato: rispetto a 5 anni fa, il Pd ha perso la metà dei voti e sei regioni su sei nelle ultime sei consultazioni locali. Perso a Torino, Roma, Genova, addirittura nella rossa La Spezia. Tre sono i candidati che si presentano domani alle urne degli elettori del centrosinistra.
Dopo la prima fase del congresso, in corsa per la segreteria nazionale del Partito Democratico sono rimasti tre candidati: l’ex ministro ed ex segretario reggente Maurizio Martina (renziano moderato), il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti (di sinistra, vicino a Bersani e già si parla di un ritorno all’ovile anche di Roberto Speranza in caso di un suo successo), e il deputato ed ex candidato a sindaco di Roma, Roberto Giachetti. Dal reperimento del seggio in cui esprimersi al pagamento dei 2 euro e alle percentuali per chi vince.
DOVE E QUANDO SI VOTA
Si vota nei circa 7.000 seggi e gazebo che i volontari democratici hanno allestito in tutta Italia, che saranno aperti dalle 8 alle 20 di domenica 3 marzo. Oltre al segretario saranno eletti anche i componenti dell’Assemblea nazionale del Pd.