La pescivendola Lilli
Il giornalista Paolo Crecchi ha fatto sapere ai lettori del "Secolo XIX" che la capogruppo di Forza Italia in Consiglio
Comunale Laura Lauro detta Lilli è "ribattezzata "la pescivendola" dagli avversari politici, per via dell'esuberanza oratoria, e non è un'osservazione di poco conto".
Ma chi segue le vicende del Consiglio Comunale sa benissimo che l'affascinante imprenditrice, scoperta e lanciata in politica da Sandro Biasotti, ha tutt'altro che atteggiamenti da pescivendola, anche se spesso a Palazzo Tursi sembra di essere in un mercato rionale. Anzi la signora Lilli si distingue per la sua classe e per l'eleganza. Certo non può comportarsi come nei salotti perché la politica ha le sue regole, ma non assume certo atteggiamenti da pescivendola come sostengono i suoi avversari.
Dirò di più. Ha avversari anche nel suo stesso partito. L'ha confidato più volte agli amici. Ai tempi del Popolo della Libertà le rimproveravano di non provenire da Forza Italia (era nella Lista Biasotti). Ma questo è comprensibile. All'interno del partiti queste gelosie sono all'ordine del giorno. Figuriamoci poi quando una donna prende più voti degli uomini e quindi conquista il ruolo di capogruppo.
Ma a Tursi Lilli Lauro si distingue per il carisma oltre che la grinta. In pochi anni ha bruciato le tappe. E ora si parla di lei come probabile candidata alla presidenza della Regione Liguria. E sicuramente è il fiore all'occhiello di Forza Italia. E chi la definisce "pescivendola", lo fa solo per invidia.
Elio Domeniconi