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Dalla Tv al governo, Giampiero Timossi nominato portavoce del ministro Paolo Zangrillo

Giampiero Timossi

Giornali, televisioni, uffici stampa, c’è tutto nel mondo delle esperienze importanti di Giampiero Timossi, 55 anni, genovese, uno dei migliori giornalisti italiani, che, adesso, sceglie di scendere sul terreno della politica.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo (Forza Italia) lo ha chiamato a guidare il suo ufficio stampa, ma soprattutto gli ha affidato il ruolo, delicato, di suo portavoce.

Il ministro è genovese, c’è una lunga amicizia con Timo (noi della stampa, lo chiamiamo così) e suo fratello Alberto Zangrillo, per due anni, presidente (senza portafoglio) del Genoa.

Gessi Adamoli, altro amico comune, ricorda una mitica trasferta ad Ancona, in serie C, tutti insieme sulla macchina di Alberto. “Eravamo euforici, tornammo bastonati - dice - ma il Grifo fu comunque ripescato”.

“Ieri ero a Napoli - mi racconta - domani vado a Torino, poi c’è un convegno a Milano, grossi impegni e molti chilometri, un problema per lui, che ha timore degli aerei, colpa di una tempesta patita in volo.

E’ ancora un ragazzo, quando comincia a collaborare con La Polcevera (direttore Tullio Cicciarelli) piccolo settimanale dei suoi posti, visto che è nato a Campomorone.

Entra nel Corriere Mercantile, quindi va a Roma, al Quotidiano Liberazione. Torna a Genova, al Secolo XIX (esteri e cronaca), poi va alla Gazzetta dello Sport a Milano. In Rai fa l’autore per la Domenica Sportiva, quindi sbarca a Sky, sempre per il calcio. Al Corsera diventa inviato e gli affidano il compito di aprire le pagine di Torino. Ritorna al Secolo, nella sua città, stavolta caporedattore dello Sport. Entra nel suo amato Genoa, guidando per due anni l'ufficio comunicazione, sempre con il sigaro spento in bocca. Poi il passaggio in Tv, direttore di Telenord, l'emittente dell'editore Massimiliano Monti. Due anni di crescita. E continua a collaborare al giornale Il Foglio.

Adesso il cambio di rotta, direttamente nel mondo della politica italiana. C’è l’evidente voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide, portando idee e capacità di innovare.

Il prof. Pierangelo Castagneto (Storia delle emigrazioni) amico d'infanzia che abita sopra a mamma Teresa (mamma di Timo) dice che ha la smania del controllo totale delle situazioni in cui si tuffa. Ha fatto il pugile (dice lui) ma è davvero uno che non molla mai sino all'obiettivo.

Certo è un inquieto. A Savona, la città dove abita la famiglia da 30 anni, assegnano un Premio prestigioso "L’inquieto dell'anno".

L'elenco è zeppo di big. Potrebbero premiare anche lui.

Paolo Zerbini

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