PLI Liguria, Stefano Prati responsabile nazionale per gli italiani che vivono all'estero
Dal Partito Liberale Italiano – Liguria riceviamo e pubblichiamo.
La Liguria da sempre ha avuto una vocazione per il commercio internazionale e per le grandi imprese industriali nei paesi di ogni continente.
L’Italia è una terra di migranti, molte sono le ondate che hanno portato italiani a costruire piccole colonie di connazionali in tutti i continenti. Ad oggi, una buona percentuale, circa il 9%, dei cittadini italiani è residente all’estero. Gli italiani all’estero sono molto apprezzati per il loro estro e la loro capacità imprenditoriale ma soprattutto per l’alta qualità del loro lavoro, che sia questa espressa in attività private o in aziende nazionali e internazionali.
In questo contesto è importante tutelare i cittadini italiani e permettere anche da lontano di godere dei diritti previsti dal nostro diritto nazionale ed internazionale.
Per questa ragione, la Direzione Nazionale ha, da sempre, nella figura di Nicola Fortuna, il responsabile esteri del PLI, oltre che co-segretario politico nazionale, il quale ha voluto fortemente la nomina di Stefano Prati come Responsabile Nazionale per gli italiani all’estero.
Proprio oggi 17 febbraio è stata ufficializzata all’interno della Direzione Nazionale PLI la nomina del genovese Stefano Prati – già componente del direttivo del commissario ligure Mirko Odepemko, già Presidente della Segreteria Provinciale Genovese - come Responsabile Nazionale per gli Italiani all’ Estero, anche in funzione della sua grande esperienza lavorativa, in diversi contesti mondiali.
Stefano Prati afferma: “In molti commettono l’errore di giudicare un trasferimento oltre confine come una fuga, ma chi ha il coraggio di mettere tutto il proprio mondo dentro una valigia e partire con la determinazione di avere un’esistenza migliore o di avere la possibilità di esprimere il proprio potenziale, non può essere giudicato cosi superficialmente. I nostri connazionali all’estero rappresentano una risorsa e un vanto per il nostro paese, i loro diritti non possono essere ignorati o modificati arbitrariamente, utilizzando come scusante una mera distanza geografica. Il mio impegno sarà di lavorare per dare un’equità ai nostri connazionali lontani e ridare loro dignità, quando o nel caso volessero tornare in Patria”.