Congresso ANM: Genova capitale della giustizia
Confronto, analisi e rilancio dei temi legati alla magistratura: Genova si appresta a diventare la capitale della giustizia. Accadrà nei prossimi giorni. È in programma, infatti, al Teatro Carlo Felice, dal 29 novembre al 1 dicembre il XXIV Congresso dell’Anm dal titolo “In nome del popolo italiano. Le persone, il potere, la legge”.
L’appuntamento, che la stessa Anm definisce un "passaggio cruciale per la magistratura italiana", si aprirà alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tanti gli appuntamenti e gli interventi programmati: tra gli altri, quelli del vicepresidente del Csm David Ermini e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
L’appuntamento genovese sarà occasione per i magistrati anche per interrogarsi sulla "fiducia" da parte dei cittadini: un "segnale di attenzione", sottolinea il presidente dell’Anm Luca Poniz, alla "percezione sociale" delle decisioni dei giudici "sarà la proiezione nel corso del congresso di videointerviste in cui sono state raccolte le opinioni di cittadini sul sistema giudiziario", sulle quali sviluppare il dibattito. E non mancherà, ovviamente, la riflessione sulle riforme. "Sono anni che la magistratura associata ha articolato una serie di proposte", ricorda il presidente dell'Anm: sulla giustizia penale, ad esempio, "da anni denunciamo un'ipertrofia del sistema, che non si può pensare veloce e rapido a fronte di milioni di procedimenti e migliaia di fattispecie di reato. Ogni volta che si affronta un tema - aggiunge - lo si fa sulla scia dell'emergenza e si riversa sulla giurisdizione ogni aspettativa. In Italia abbiamo un processo complesso, con costi importanti e noi crediamo nelle sue regole: le nostre proposte si concentrano sull'effettività delle garanzie cercando anche di ridurre i tempi morti dei procedimenti". Quanto alla prescrizione - punto dolente, in queste settimane, nella maggioranza di governo - le toghe propongono da tempo la previsione dello stop "dopo la sentenza di condanna in primo grado", ma, sottolinea Poniz, "continuiamo a dire che la riforma della prescrizione è solo una misura, non la misura che risolve ogni problema".