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Ospedale Erzelli, Salvatore: “nessuno lo vuole costruire”

Alice Salvatore

"Nessuno vuole costruire il nuovo ospedale agli Erzelli. Non una ma ben due volte Regione Liguria ha lanciato un bando pubblico di assegnazione per la costruzione della struttura ottenendo un nulla di fatto. Come è possibile che nessuno voglia costruire un importante complesso ospedaliero?", chiede la capogruppo regionale Alice Salvatore.

"Le spiegazioni ci sono: Regione Liguria vuole che aziende private costruiscano un ospedale su un terreno pieno di criticità, mal collegato e i cui muri resterebbero poi di proprietà di Regione. Quale ente o azienda privata troverebbe conveniente un simile bando? Come pretendere che qualcuno si occupi della costruzione della struttura perdendoci, per quanto Regione sia disposta a cofinanziare cospicuamente la costruzione dell'immobile?".

"È questo il problema di Erzelli e del suo ospedale 'mai nato': l’impossibilità di venire al mondo a causa di condizioni poco allettanti, seguendo una logica d'impresa fallimentare e in un contesto dove l'amministrazione regionale non ha ancora saputo trovare soluzioni", spiega Salvatore.

Che poi cita le criticità: "Vi sono diverse mancate bonifiche e pochi lavori di messa in sicurezza per un terreno fortemente soggetto a dissesto idrogeologico. Pesano poi anche le ridotte vie di comunicazione e i problemi di accessibilità all'area, tutt'ora priva dei collegamenti dell'ultimo miglio. Impensabile e assurdo costruire un ospedale che sia difficile da raggiungere. Perché la Regione si comporta in questo modo? I banali e assurdi errori di progettazione provengono da incapacità o precisa volontà di non risolvere, di rimandare?".

"Sbloccare il progetto Erzelli si potrebbe fare. Primo: terminare la bonifica dell'area affidando l'incarico ad aziende liguri. Secondo: dotare la collina degli Erzelli dei collegamenti infrastrutturali necessari; aumentare la frequenza degli autobus; organizzare servizi di Taxi scontati per chi deve raggiungere l’ospedale; migliorare la qualità delle strade d’accesso mettendole a norma e rendendole ospitali con regolari marciapiedi per i pedoni. E terzo: riconsiderare il patto fra Regione e aziende costruttrici, rendendo appetibile investire sugli Erzelli. Anziché puntare sulla proprietà, bisogna rendere conveniente per chi costruisce, fornire servizi di elevata qualità e stabilire preventivamente standard precisi di assistenza al paziente e al cittadino. Come il servizio di Pronto soccorso".

"È giusto investire in nuove infrastrutture ospedaliere purché l'investimento sia frutto di un percorso, di una pianificazione e programmazione di lungo periodo per erogare un servizio efficiente, non perché costretti dall'emergenza e dall'incapacità di gestire la sanità come si deve".

"Non possiamo accettare di avere un servizio sanitario manchevole in attesa che i bandi della Regione si sblocchino - conclude Salvatore -. Nuovo ospedale sì, ma salti nel buio no. Un servizio sanitario di livello va garantito continuativamente. Poiché nell'impresa, Regione Liguria dimostra di non saperci fare, si rimbocchi le maniche e dia seguito ai percorsi già intrapresi, come ad esempio la ristrutturazione del Pronto soccorso di Villa Scassi, i cui finanziamenti sono già stati stanziati ma di cui ancora non esiste un progetto. Che si proceda almeno con quello nel mentre che i bandi vanno deserti".

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