Bucci commissario, Santi: “il governo dovrebbe ripensarci”
Non si placa la polemica scoppiata in consiglio comunale a Genova - bagarre che ha costretto a sospendere i lavori per qualche minuto - sulla votazione di un ordine del giorno presentato da M5S, PD e Lista Crivello per sollecitare il governo a rivedere le concessioni ad Autostrade per l'Italia.
L’ordine del giorno non è passato, perché tutta la maggioranza ha votato contro. Con l’opposizione ha invece votato il consigliere ribelle Ubaldo Santi, che a Genova3000 ha inviato questa nota.
Dopo questa votazione ritengo sia venuta meno la condizione essenziale che presiede il rapporto fiduciario tra Governo ed il ruolo di Commissario, infatti sono convinto che il Commissario-Sindaco abbia fatto un vero e proprio autogol respingendo questa mozione, dove si diceva di rivedere la concessione ed eventualmente di procedere a revoca della concessione stessa. A questo punto sarebbe opportuno che il Governo, pure di fronte al recente rinnovo dell'incarico a Commissario, valuti seriamente questi fatti, che dimostrano con chiarezza una sensibile e profonda distanza tra il pensiero emergente nelle Istituzioni e quello imposto da una maggioranza comunale, guidata dal Sindaco-Commissario, una maggioranza intransigente e miope, nel difendere l'indifendibile ed in cui la figura del Sindaco si somma a quella del Commissario, creando un vero bipolarismo istituzionale, decisamente sbilanciato dall'incarico commissariale, mentre le due figure dovrebbero essere assolutamente distinte, essendoci competenze diverse ed anche prerogative che finiscono per essere concentrate in un unico soggetto, il quale finisce inevitabilmente ed in modo surreale , per parlare a se stesso.
Il fatto che il "Ponte" sia una questione nazionale è indubbio, ma il Commissario non è e non deve essere, irrevocabile a priori. Esiste un nesso causale di coerenza tra chi governa il Paese e chi esercita incarichi straordinari. Non revocabili sono semmai, le imprese e le società che danno lustro a questa importante ricostruzione, chi coordina, invece, non è e non deve essere insostituibile.
Pertanto, opportunità istituzionali e la necessaria coerenza di strategia e di pensiero, che non può essere così manifestamente contrastante con le previsioni del Governo, mi determinano a sviluppare una azione politica, insieme ad altri sensibili colleghi, al fine di sollecitare il Governo per un attento riesame di tale posizione commissariale, financo per la revoca o per prevedere un significativo ridimensionamento dei cosiddetti "pieni poteri" che gli sono stati attribuiti, redigendo un documento in cui si inviti il Governo a ripensare se il rapporto fiduciario esista ancora o diversamente si cambi. Senza drammatizzare, nella politica le cose cambiano ed a volte può essere un bene.
Ubaldo Santi