Ponte Morandi, un anno dalla tragedia
11:36 del 14 agosto 2018, 11:36 del 14 agosto 2019. E' passato un anno ma sembra essere passata una vita, anzi 43 vite. Quelle stroncate da un incredibile, assurdo crollo di un ponte autostradale tra i più importanti d'Italia. Nello stesso istante di un anno fa, oggi, le campane di tutte le chiese di Genova hanno fatto sentire i loro rintocchi a lutto e tutte le sirene sono state messe in funzione. Un momento di sublime tristezza ma anche di speranza nella Fede, come Papa Francesco ha indicato nella lettera ai genovesi per l'occasione. Mentre il cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia della messa in suffragio, celebrata in un capannone poco distante dal ponte della morte e presente il presidente Mattarella, ha definito “angeli tra le braccia di Dio, affacciati dalla finestra del cielo a pregare per tutti”, le vittime di quello che il porporato ha definito “apocalisse che ci ha lasciati senza respiro”.
Commossa e determinata ha chiesto giustizia Egle Possetti, rappresentante delle famiglie delle vittime, indicando come sotto quelle macerie abbiano perso una parte del loro cuore. Le vittime, ha detto, sono state “condannate a morte” per unica colpa di essere stati in quel momento su quel ponte. Allo Stato ha chiesto di avere maggiore attenzione nell'affidare strutture pubbliche ai privati e comunque maggiore vigilanza su queste e chi le gestisce. “Tragedia del genere – ha detto la donna – non devono più accadere”. Ed ha invocato giustizia, la stessa che hanno indicato essere indispensabile i vice premier Salvini e Di Maio, con quest'ultimo che ha ribadito la volontà di revocare la concessione agli attuali gestori.
Parole commosse ed assicurazione che lo Stato è con Genova, sono venute poi dal premier Conte, che ha ricordato come sia più volte venuto a Genova per seguire l'iter prima di demolizione, poi di ricostruzione già peraltro iniziata. Voci sincrone poi quelle del sindaco di Genova e commissario straordinario alla ricostruzione Marco Bucci e del governatore ligure Giovanni Toti. Entrambe le massime cariche locali hanno ricordato come tutta la città, in tutti i suoi vari aspetti, abbia lavorato all'unisono per superare questa criticità, forse unica al mondo. Da sottolineare il messaggio di pace e fratellanza venuto da Alfredo Majolese, presidente della Lega europea musulmana, che ha affermato come i morti sia tutti tristemente uguali, non ci siano morti di una o dell'altra religione.
Unanime e convinta la gratitudine ed il consenso di tutti all'opera dei soccorritori, in divisa o volontari, andata oltre ogni dovere. Opera svolta, ha sottolineato l'arcivescovo, con amore.
Mentre invece una delegazione di Autostrade presente alla cerimonia non è stata gradita ai parenti delle vittime, che hanno chiesto a Conte di farla allontanare; di qui la decisione di andarsene. In una nota sarà poi spiegato come i rappresentanti dei gestori abbiano deciso di lasciare il capannone dove si celebrava messa per non creare imbarazzo.
Dino Frambati