Buccilli: tra il dire e il fare c’e’ il Mediterraneo
Ricordare ciò che è stata la Shoah assume un significato particolare nel momento in cui
la pianta del rigurgito razzista sembra riattecchire su un terreno che è stato abbondantemente concimato dal letame dell’intolleranza xenofoba e dall’egoismo elevato all’eccesso.
Si tratta di un rigurgito sparso a piene mani nel dibattito politico, sdoganato nella cinica ricerca del consenso facile e declinato attraverso la tendenza a identificare il nemico in chi è più debole.
Nel corso di questa settimana che precede la giornata istituita per perpetuare nella memoria le vittime della Shoah e per rendere onore ai sopravvissuti all’Olocausto, in tanti ribadiranno a gran voce che “l’orrore non deve ripetersi”.
Ma mi chiedo: non suscita uguale orrore veder morire gente in mare?
Non suscita orrore e commozione la notizia, emersa in questi giorni, dell’avvenuto ritrovamento in mare di un bimbo privo di vita, che aveva la pagella scolastica cucita ai propri pantaloncini? Nell’intenzione di chi l’ha materialmente cucita, il bimbo avrebbe potuto dimostrare, esibendo la sua pagella scolastica, di essere diligente e quindi meritevole di essere accolto…
Mi chiedo che differenza ci sia tra le persone che tentano di raggiungere i nostri porti e quelle come la senatrice a vita Liliana Segre (testimone diretta del dramma consumato ad Auschwitz) che furono respinte dalle autorità doganali elvetiche al confine tra Italia e Svizzera, con la motivazione che non c’era lo spazio sufficiente per ospitare chi tentava di fuggire dalla persecuzione?
È giusto trovare una soluzione in accordo con gli altri paesi europei, ma non è giusto negare la speranza a chi affronta l’ignoto alla disperata ricerca di un’ipotesi di futuro per se e per i propri figli.
Altrimenti, tra il dire e il fare continuerà ad esserci di mezzo il mare: il nostro mare Mediterraneo.
Gianluca Buccilli
Vicesindaco di Recco