Terrile inciampa sui cassonetti
Il consigliere del PD Alessandro Terrile, diventato famoso per aver fatto trattenere in
aula i suoi colleghi sino a mezzanotte con decine di emendamenti alla delibera di istituzione del Registro delle Famiglie, ha fatto sapere con un post su Facebook di avere interrogato la Giunta per sapere quante multe sono state elevate per la nuova sanzione introdotta il 20 marzo scorso dal Consiglio comunale, che - secondo quanto scrive il piddino - avrebbe “modificato il Regolamento di Polizia Urbana per prevedere specificamente una sanzione amministrativa a chi ‘rovista nei contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani nonché cerne la merce in essi contenuta’”. Terrile aggiunge di aver ricevuto la risposta che le multe in 7 mesi sono state solo 2, “per chi rovista nei cassonetti”.
Alcuni attenti lettori hanno però segnalato a Genova3000 che, regolamento on line alla mano, la versione approvata dal Consiglio comunale non è quella riportata da Terrile.
Il testo finale dell'art. 28 primo comma lettera s) è infatti questo: “deturpare ed imbrattare il suolo pubblico con rifiuti solidi urbani di ogni tipo, indebitamente prelevati dai contenitori per la relativa raccolta e non manifestamente destinati all’alimentazione personale”.
Viene così sanzionato non chi fruga o rovista nei cassonetti, magari un povero che cerca qualcosa da mangiare, ma chi sporca per terra con rifiuti di ogni tipo prelevati dai contenitori: tanto per fare un esempio, ormai non si contano più gli Staccapanni che hanno più indumenti ai loro piedi che al loro interno.
Ora si capisce perché di fronte a tutto il clamore mediatico sulle sanzioni “a chi fruga nei cassonetti” il sindaco Marco Bucci parlò di difetto di comunicazione: si fece tutto un can can su una versione della norma regolamentare che non è mai stata licenziata. Manco a farlo apposta il Qui pro Quo è stato svelato proprio grazie al post del più accanito dei consiglieri PD.