I turisti vogliono i prodotti tipici liguri
Da un’indagine condotta da Isnart-Unioncamere risulta che, nel 2017, i turisti che hanno
visitato l’Italia hanno messo al primo posto, tra le motivazioni del soggiorno, l’acquisto e la degustazione delle eccellenze della gastronomia nostrana, fiore all’occhiello dell’identità nazionale e uno dei principali motori dell’economia italiana: basti pensare che da solo è in grado di attivare una spesa che supera i 12 miliardi di euro, il 15% della spesa turistica complessiva.
Le imprese turistiche ricettive, consapevoli di questa opportunità, si stanno specializzando in tal senso, cercando di offrire ai propri clienti proposte sempre più di particolare pregio enogastronomico, soprattutto con prodotti tipici locali e di nicchia.
E in Liguria? Un po’ di numeri di fonte Osservatorio Turistico Regionale: la spesa effettuata dai turisti nel periodo estivo del 2017 si stima sia ammontata a 5 miliardi e 644 milioni di euro, spesa che ha attivato una produzione di beni e servizi sul territorio pari a 6 miliardi e 410 milioni di euro, a cui si aggiungono altri 6 miliardi e 705 milioni di euro di produzione attivata nel resto d’Italia (dovuti alle importazioni di prodotti e semilavorati da altre regioni). Il Pil del turismo risulta pari a 3 miliardi e 742 milioni di euro, che rappresenta il 7,5% del Pil regionale.
La spesa in acquisti agroalimentari rappresenta il 12% della spesa turistica complessiva (arriva al 14,8% per i turisti che alloggiano in abitazioni private), superando la spesa per abbigliamento (9,5%), altre industrie manifatturiere (gioiellerie, igiene personale, accessori, altre spese, ferme al 6,1%), bar, caffè e pasticcerie (5,4%) e trasporti (1,9%).
Nella graduatoria delle attività svolte durante il soggiorno in Liguria, l’enogastronomia figura al 2° posto dopo le escursioni: 1 turista su 4 ne ha segnalato l’interesse, sia sotto forma di partecipazione ad eventi enogastronomici (13,0%) che di degustazione di prodotti locali (12,8%). Per gli stranieri la percentuale è al 26,2% mentre per gli italiani al 25,5%.
Forte, quindi, l’interesse per la buona tavola, grande passione per i piatti tipici e per le produzioni locali di eccellenza.