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Genoa, svolta ufficiale in società con l’arrivo di un facoltoso imprenditore della Romania

Dan Sucu (foto da Facebook)

Ora è ufficiale: il 77% delle azioni del Genoa sono passate ad un imprenditore rumeno, Dan Sucu, 64 anni, che occupa un ruolo importante nel contesto economico dello stato est-europeo. Sucu ha sottoscritto interamente l'aumento di capitale fissato in 45 milioni e 300 mila euro lasciando in minoranza i principali azionisti precedenti e in pratica assumendo il comando del club. Si era parlato di un'operazione in coppia con un suo connazionale, il magnate nel comparto della sicurezza informatica Florin Talpes, che avrebbe dovuto sobbarcarsi la metà dell'operazione, ma in realtà Sucu ha agito da solo. Non si esclude però un coinvolgimento futuro del potenziale socio, così da fornire ulteriori risorte al Grifone. Nei prossimi giorni, adempiute le formalità di rito, il consiglio direttivo rossoblù dovrebbe arricchirsi di due nuovo membri, in rappresentanza dell'azionista di riferimento.

La svolta non è stata improvvisa, ma ha provveduto a prepararla l'attuale ceo rossoblù Blasqvez, che già a settembre era entrato in contatto con un interlocutore così prestigioso, ma la trattativa ha avuto un'accelerata nell'ultima settimana, con la precisa volontà di chiuderla entro Natale. Sucu, oltre a fornire immediatamente di denaro fresco le casse della società, si è dichiarato disponibile pure a rilevare i 150 milioni di debito lasciati dalla gestione Preziosi.

Il nuovo padrone genoano, presidente della Confindustria del suo Paese, è il fondatore ed attuale padrone della più importante azienda rumena nel settore dell'arredamento, con oltre duemila dipendenti. Inoltre, da qualche anno ha esteso la propria attività al campo immobiliare ed ha pure acquisito il controllo del principale quotidiano economico della nazione. Grande appassionato di calcio, detiene la maggioranza delle quote del Rapid Bucarest, la terza squadra della capitale, gestita anche secondo principi di socialità, come attesta la nascita di un'accademia giovanile con 700 calciatori allo scopo di favorire l'inclusione.

Il nuovo corso genoano spegne i timori residui di fallimento, sorti per le arcinote difficoltà finanziarie e ai problemi legali di 777 Partner e anche di E-Cap. L'auspicio è che Sucu non solo eviti la partenza sul mercato invernale di un pezzo da novanta, ma che fornisca pure il supporto economico necessario per rinforzare la squadra.

Pierluigi Gambino

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