Riattivata la ferrovia per il porto
Da questa mattina riprenderà la circolazione dei treni sulle linee ferroviarie che erano
state interrotte dopo il crollo di ponte Morandi e alle 10 passerà il primo treno in uscita dal porto diretto verso il Nord Italia. Verrà così ripristinata la circolazione, sia dei treni merci che dei passeggeri con 82 convogli al giorno che consentiranno di togliere dalla strada circa 1300 tir.
Fino a martedì prossimo i treni subiranno un piccolo rallentamento, per questioni di sicurezza, per poi riprendere la normale velocità prevista.
In questo modo viene ripristinata l’offerta ferroviaria precedente al crollo di ponte Morandi. Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro di 60 addetti distribuiti su turni 24 ore su 24, 7 giorni su 7 che hanno consentito di riaprire le linee cosiddette “Bastioni” e “Sommergibile”, in totale 4 binari destinati alla movimentazione delle merci dal porto di Genova verso il Nord Italia e dei passeggeri verso Acqui/Ovada e verso Busalla/Arquata Scrivia via Sampierdarena /Rivarolo.
Per garantire la massima sicurezza RFI ha messo in opera anche una barriera, come richiesto dalla commissione di esperti che affianca il commissario per l’emergenza, lunga 70 metri e alta 8.
“Si tratta di un ottimo risultato e di un’importante opera di ripristino delle attività per uscire dall’emergenza e ridare a Genova le stesse potenzialità che aveva prima del 14 agosto – ha sottolineato il presidente di Regione Liguria e commissario per l’emergenza Giovanni Toti - Questo consentirà al porto di Genova di mantenere la propria capacità e anche i propri costi competitivi nei confronti dei propri clienti e contemporaneamente ai terminalisti e agli spedizionieri di avere la certezza della consegna delle merci. Per questo ringraziamo Ferrovie che hanno lavorato con grande sollecitudine e il viceministro Edoardo Rixi che ha consentito di raggiungere un grande risultato”. “Resta il tema della viabilità della Valpolcevera – ha concluso Toti – In particolare della strada 30 Giugno e Perlasca sulle quali siamo pronti ad intervenire, sgombrando le macerie e riaprendole, non appena saranno dissequestrate”.