Toti su articolo dell’Espresso su Change
"Stupisce leggere su un settimanale che fu un serio organo di informazione un misto
di illazioni, inesattezze, suggestioni calunniose condite con serie violazioni di legge, sulle quali ci riserviamo di tutelarci per via legale. Non esiste nulla di segreto nei bilanci e nelle finalità del comitato Change: i suoi bilanci sono certificati e pubblici secondo i termini di legge. Così come registrati sono i contributi che il comitato ha versato a esponenti politici e campagne elettorali e i contributi ricevuti da chi generosamente, e senza secondi fini, ha aiutato in questi anni Change a perseguire i propri scopi". Così il Governatore Giovanni Toti commenta in una nota l'articolo sul comitato Change pubblicato nei giorni scorsi su un noto settimanale (Espresso).
"Le iniziative di Change - precisa Toti - sono sempre state pubbliche e a molte cene di raccolta fondi hanno addirittura partecipato, invitati, esponenti della stampa”.
Quanto ai conti correnti riconducibili a Giovanni Toti - prosegue la nota - che è solo uno degli esponenti politici sostenuti da Change, la bravura dei giornalisti avrebbe dovuto scoprire e rilevare che su tali conti viene versato lo stipendio percepito per la carica politica ricoperta, stipendio con il quale Toti provvede ai pagamenti personali, quali affitti e altro descritti impropriamente e illegalmente nel reportage. E già che, violando la privacy, i giornalisti hanno verificato e pubblicato voci di tali conti correnti, avrebbero potuto correttamente rilevare anche il fatto che da lì sono passati i soldi della liquidazione ricevuta da Mediaset per le dimissioni dall’incarico e che tale liquidazione (soldi privati) è stata interamente spesa per l’attività politica di Toti stesso. I contributi versati da Change a Toti sono sempre stati usati esclusivamente per spese inerenti all’attività politica in Liguria e in Italia, evitando, come spesso è stato fatto da altri per un malcostume diffuso, di imputare all’ente di appartenenza spese che non fossero pienamente giustificate dal ruolo e dalla missione istituzionale.
"Pertanto - conclude Toti - respingiamo lo spirito e i contenuti di un racconto che, oltre a mistificare la realtà, costruisce una narrazione volutamente e forzatamente scandalistica senza rivelare, come ammette lo stesso giornale suo malgrado, alcuna violazione di legge.
Spiace che i grillini siano innervositi dal fatto che il comitato Change abbia sostenuto progetti politici, alternativi a loro, con candidati spesso vincenti alle elezioni. Ma ce ne faremo una ragione.