La Guida-Toninelli dei ponti dove si mangia
Il ministro Danilo Toninelli spiega in un post perché vorrebbe a Genova un ponte dove
camminare e mangiare.
“Qualche ignorante ancora discute la mia affermazione circa la possibilità di costruire un ponte multilivello e multifunzione. Si tratta di gente che non capisce come una grande opera possa condurre a riqualificare, a ridisegnare, a ripensare la vocazione di un’intera area, trasformando magari in luoghi da vivere e da fruire anche quei ‘non luoghi’ che oggi spesso vediamo essere le aree sotto i ponti, ricettacolo per lo più di degrado.
Non voglio sponsorizzare progetti specifici su Genova di cui pure molto si è parlato e che mi hanno colpito per la loro sostenibilità, bellezza, tecnologia e intelligenza. Voglio solo far notare che ripensare le opere pubbliche significa abbattere il più possibile il loro impatto ambientale e anche incastonarle al meglio nei contesti in cui sorgono, conferendo magari valore aggiunto a quegli stessi contesti.
Un luogo di mero transito può così diventare un luogo di vita. Animato e funzionale.
Solo chi è rimasto fermo a 50 anni fa non lo capisce.
Peraltro non serve nemmeno guardare troppo al futuro. Basta pensare al Ponte di Galata a Istanbul: un passaggio urbano di circa 500 metri, nato negli anni Novanta, sotto cui c’è una animata galleria commerciale e tantissimi ristoranti. Ebbene sì, ecco un ponte sotto il quale da anni si passeggia, si socializza. E si mangia. Cosa c’è di strano?
Nel frattempo, dalle parti della evoluta Stoccolma, da tempo si progettano infrastrutture così: https://www.dezeen.com/2014/02/04/under-the-bridge-stockholm-visiondivision/”