Il suggerimento di Toti a Di Maio
Tramite un post, il governatore Giovanni Toti ha inviato, dalla Val Seriana (Bg) dove
si trova con la moglie Siria Magri, un suggerimento al ministro Luigi Di Maio.
“Caro Ministro, anche io penso che l’Italia debba cambiare profondamente, nei prossimi anni, il proprio modello di sviluppo, puntando molto di più sul turismo, la logistica, la ricerca e la tecnologia, la cultura, le produzioni di qualità, l’agricoltura. Ma questo non vuol dire che oggi possiamo permetterci di mettere a rischio il futuro dell’Ilva. Su questa azienda si è sbagliato molto nel passato, un nuovo errore potrebbe essere fatale. La chiusura di Ilva sarebbe un disastro per tutti: per i cittadini chiamati a pagarne le spese (almeno 2,5 miliardi di euro nelle prossime finanziarie) per i lavoratori (almeno 15mila in cassa integrazione e molte migliaia lasciate a casa dall’indotto) per il paese, la seconda potenza manifatturiera del continente e la settima del mondo, costretta a dipendere per l’acciaio necessario alla sua industria da altri stati: Cina, India, Usa o nella migliore delle ipotesi dalla Germania. E in un’epoca di dazi e guerre commerciali non sembra una buona idea. Quindi basta incertezze: si migliori quel che si può nella trattativa in corso e si proceda a far ripartire a pieno ritmo l’azienda, da cui dipende un punto percentuale della crescita (già scarsa) del nostro Paese. Ogni altra ipotesi, ancorché suggestiva, rischia di costare davvero cara a tutta l’Italia”.