Toti: Mattarella e’ l'arbitro
Il discorso del Presidente della Regione Liguria per la visita a Genova del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.
Benvenuto Presidente, anzi, bentornato, perché è la seconda volta nel corso del suo mandato che visita questa regione. Eravamo insieme nel settembre del 2016 a Savona a ricordare la storia importante di questa terra e a farlo attraverso il ricordo di una persona, un suo predecessore, il Presidente Sandro Pertini, originario di questa terra e di cui avevamo appena restaurato la casa natale con cui abbiamo voluto ricordare la memoria dei 120 anni della sua nascita.
Allora ricordavamo il contributo che la Liguria ha dato attraverso le sue personalità alla storia della nostra Repubblica, oggi - celebrando gli 80 anni della nascita di questo luogo d’eccellenza, di cura e di didattica – potremmo idealmente dedicare la sua visita, Presidente, a un ponte fra la nostra storia e il nostro futuro. Noi oggi celebriamo una donazione, celebriamo un atto di generosità di tanto personale medico, paramedico, di persone che si sono spese per questo Istituto per farlo diventare quell’eccellenza assoluta che oggi è per la nostra città, per la nostra regione e per l’Italia e l’Europa tutta.
Guardiamo al futuro in questa sua seconda visita, così come guarderemo il futuro visitando l’IIT fra pochi minuti, un’eccellenza assoluta della ricerca dove ricercatori di tutto il mondo danno impulso allo sviluppo, alla crescita e alla creatività dell’uomo sulle colline della nostra città.
Credo che il futuro non sia un bene disponibile di nessuno e oggi noi in qualche modo guardiamo questo futuro: la Liguria è uno scrigno piccolo ma che contiene tanti beni che sono votati al futuro del nostro paese, alla sua crescita, al suo sviluppo. Mentre parlo vedete alle mie spalle le navi che partono dal porto di Genova, il primo sistema portuale del nostro paese: oltre ad essere un bellissimo spettacolo che mi auguro le piaccia è anche il segno di quanto è importante questa infrastruttura. Ci sono infrastrutture ed opere che non sono nella disponibilità di nessuno di noi, e parlo delle grandi opere che stiamo costruendo e che servono non solo alla modernità della nostra regione ma anche allo sviluppo di tutto il paese e a cui sono legate le opportunità di tanti giovani, di tanti ragazzi, magari di tanti bambini che oggi son qui come piccoli pazienti. E allora credo che lei, con quella maglia numero 1 che le abbiamo appena regalato della Nazionale Cantanti, lei che ha anche la maglia numero 1 della Nazionale di tutti noi, anche di quelli che non sanno cantare, saprà essere arbitro e consentire che il futuro non si ipotechi e che vada avanti per il bene di tutta la nazione. Grazie Presidente.