I delusi dalle liste
Secondo i lettori di Genova3000.
1-MARCO SCAJOLA
L’assessore regionale a lungo è sembrato il più certo dei candidati del centrodestra in Liguria. Nel suo (di suo padre e di suo zio) collegio (Imperia) alla fine Berlusconi ha voluto metterci l’ex direttore di Panorama, Giorgio Mulé. Una forte delusione per una vittoria sicura. Ma mancata.
2-ILARIA CAVO
Dopo la rinuncia alla candidatura a sindaco dello scorso anno, ha dovuto accettare di fare un passo indietro anche a queste politiche. Ha annunciato l’abbandono alla corsa per Roma su Facebook attraverso un toccante post, nel quale ha scritto che è contenta di rimanere a fare l’assessore in Regione. E' ancora giovane, ha tempo per una brillante carriera politica. Alla pari di quella già fatta da giornalista.
3-GIACOMO RAUL GIAMPEDRONE
Anche lui doveva essere uno degli assessori in fuga dalla Regione. L’ex sindaco di Amelia, comune di residenza del governatore Toti, per un po’ di giorni è stato addirittura il candidato più accreditato nel collegio del Tigullio. Poi andato al potente Roberto Bagnasco.
4-EZIO ARMANDO CAPURRO
Una delusione comprensibile, la sua. Ha contribuito, con Raffaele Fitto e Enrico Musso, a creare un nuovo partito, Direzione Italia, a Genova. Si aspettava una meritata candidatura in un collegio Ligure, o nel Tigullio o a Imperia, dove ha insegnato a lungo. Invece nulla, zero collegi. Dopo la rottura con Musso, romperà anche con Fitto?
5-GIANNI BERRINO
L’assessore regionale al Turismo ci aveva messo il cuore sopra. Ha sperato a lungo di essere candidato, addirittura in un collegio uninominale. Alla fine però Forza Italia ha tenuto per sé i due collegi che spettavano in Liguria a Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. E nel proporzionale il candidato di punta del partito guidato da Giorgia Meloni è il vicesindaco di Genova, Stefano Balleari. Così nessuno dei “fratelli” supererà il leader regionale Matteo Rosso, che ha rinunciato a andare a Roma. La gerarchia, in politica, è una cosa seria.
6-UBALDO BORCHI
Il commissario metropolitano di Fratelli d’Italia si aspettava una chiama da Giorgia Meloni, che però, come si sa, non c’è stata. Fedelissimo del partito (e di Matteo Rosso), molto conosciuto nell’ambito del centrodestra, per molti avrebbe meritato di giocarsi la chance per andare a Roma. Adesso i “fratelli” auspicano per lui un ruolo da coordinatore metropolitano o, addirittura, un incarico nazionale. Da ex baistrocchino, ha incassato l’esclusione con goliardia.
7-ANNA PETTENE
Della possibile candidatura della seconda moglie di Edoardo Garrone se ne era parlato lo scorso anno, per le comunali, e se ne è parlato quest’anno per le politiche. Alla fine è sempre rimasta fuori. Nella trasmissione “Voto o non voto” il direttore di Primocanale, Andrea Scuderi, ha chiesto all’ospite Sandro Biasotti notizie sull’esclusione della Pettene. Il coordinatore regionale di Forza Italia ha risposto in maniera un po’ vaga. Per alcuni ci sarebbe il suo zampino.
8-LORENZO BASSO
Polemiche per la candidatura del deputato Dem uscente, dell’area Letta-Orlando, candidato nella quota proporzionale, ma in posizione non sicura. Basso si è lamentato sui giornali, gli orlandiani hanno convocato una riunione di area, può farcela, ma dovrà impegnarsi molto.
9-MARIO TULLO
Dovrà giocarsi il terzo mandato nel collegio uninominale 3 del ponente genovese e val Polcevera, un collegio impegnativo dove Liberi&Uguali schiera un pezzo da 90 come Sergio Cofferati. Tullo, da San Teodoro, sperava in una collocazione più sicura, ma dovrà battere il territorio per conquistarsi ogni voto.
10-RAFFAELLA DELLA BIANCA
Ex consigliere comunale a Genova ed ex consigliere regionale, fedelissima di Stefano Parisi, avrebbe potuto ottenere un seggio per la Camera proprio a Genova o nel proporzionale in Lombardia, ma evidentemente la cosa non è andata in porto e non è stata candidata. Solo se Lilli Lauro andasse a Roma, Della Bianca potrebbe tornare in Regione come prima dei non eletti.