Il cuore e le lamiere
Prima buona notizia: domattina a Riva Trigoso verrà varata, la "Antonio Marceglia",
l'ottava unità del programma FREMM.
Che, tradotto per i non addetti ai lavori di cose cantieristiche e militari, sono le Fregate Europee Multimissione, che sono alla base della nuova (multi)mission della Marina: missioni di pace, internazionali, umanitarie.
Missioni per le quali la Difesa è anche difesa dell'umanità, del nostro restare umani, della cooperazione internazionale.
E la cerimonia del cantiere di Riva Trigoso sarà importante anche per questo, per riaffermare il nuovo ruolo della Marina Militare italiana, eccellenza che raccoglie una tradizione di eccellenze, così come Fincantieri.
Oltre che ovviamente per la vita, buona vita, assicurata al cantiere integrato Riva Trigoso-Muggiano incredibilmente osteggiato in passato da una certa politica e da un certo sindacalismo e che oggi è una delle chiavi di questo successo.
Seconda buona notizia: il titolo di Fincantieri continua a volare in Borsa; negli ultimi giorni ha raggiunto il livello massimo in corso di seduta a quota 1,55 e lunedì ha fatto registrare la chiusura più alta della storia a un soffio da quel risultato. Poi c'è stato un "rimbalzino", ma il concetto è quello.
Nell'ultimo mese, chi aveva in portafoglio azioni di Fincantieri si è ritrovato in tasca il 15,5 per cento in più dei suoi soldi; il 47,85 per cento in più in sei mesi; il 163,63 per cento in più in un anno.
Terza buona notizia: secondo il solitamente informatissimo Matteo Dell'Antico, capace di arrotare erre e notizie con la stessa frequenza dalle pagine del Secolo XIX, Giuseppe Bono è a un passo dal suo ennesimo capolavoro. Una commessa per quattro navi del segmento extralusso, cioè non i giganti del mare costruiti recentemente, ma unità un po' più piccole per un pubblico più esclusivo, che avranno un solo problema. Bono infatti ha firmato un numero tale di commesse negli ultimi anni e mesi che i due cantieri italiani di riferimento per questo tipo di navi, Sestri Ponente ed Ancona, sono pieni fino al 2021-2022.
Ma l'amministratore delegato di Fincantieri è talmente fantasioso e polivalente, esattamente come le sue navi che spaziano dal segmento da crociera al militare, dai megayachts alle piattaforme off-shore, che con ogni probabilità saprà sfruttare le sinergie con gli stabilimenti del gruppo all'estero, per poi riportare il lavoro finale in Italia, massimizzando come al solito risultato sociale e risultato aziendale.
Quarta buona notizia: mai come ora, le relazioni industriali nel gruppo vanno bene. E vedere azienda e sindacati remare insieme per un'azienda di successo, ma contemporaneamente etica e attenta ai singoli e all'umanità, è la cosa che fa più piacere.
Ecco, Bono è un grande manager prima ancora che per le centinaia di commesse portate a casa, perché mette l'umanità davanti a tutto, sempre - dote ancor più rara e ammirevole in un mondo dove c'è gente che affama le famiglie e ancora pontifica di giustizia sociale - e il cuore va di pari passo con le lamiere.
Detto tutto questo, proviamo da qui e ora, da questa Puntina, a creare la quinta buona notizia: un patto fra Regione Liguria e Fincantieri per creare nuovi posti di lavoro per i ragazzi liguri.
Ripartendo esattamente da Riva Trigoso, dove si era parlato di occupazione, anche polemicamente, l'ultima volta.
E prendendo ad esempio il patto firmato nei giorni scorsi fra Bono, la governatrice del Friuli-Venezia Giulia Debora Serracchiani e i sindacati Cgil, Cisl e Uil che prevede una serie di iniziative finalizzate a favorire i processi di collocazione lavorativa, stimolare l’occupazione locale, soprattutto quella giovanile, contribuendo così allo sviluppo socio-economico del territorio regionale.
E per far capire meglio di cosa si tratta cito integralmente alcune righe del comunicato ufficiale sull'accordo: "Azienda, regione e sindacati opereranno in stretta collaborazione nelle materie di mutuo interesse al fine di: potenziare l’attività di informazione e comunicazione sulle iniziative e sulle opportunità occupazionali, sia nei confronti dei lavoratori che nei confronti delle imprese che operano nell’indotto cantieristico, in particolare di quelle del sito produttivo di Monfalcone; accrescere le opportunità di impiego e favorire processi di ingresso nel mondo del lavoro, in particolare per i più giovani; individuare le modalità più efficaci e opportune per ottemperare agli obblighi previsti dalle leggi speciali a favore delle categorie di lavoratori più fragili; favorire il migliore raccordo possibile tra fabbisogni formativi e offerta e lo sviluppo di percorsi di istruzione e formazione professionali coerenti con gli ambiti settoriali fortemente connessi al sistema produttivo; promuovere la qualità dell’occupazione offrendo uno specifico servizio alle comunità locali e tenendo conto delle esigenze del mercato del lavoro in continua evoluzione. Nello specifico, la collaborazione prevederà, tra le altre attività, l’apertura di uno sportello dell’Agenzia regionale per il lavoro presso il sito produttivo di Monfalcone, la promozione di tirocini presso l’azienda e le imprese dell’indotto, nonché iniziative di orientamento. Al fine di assicurare l’efficacia degli interventi previsti dal protocollo, sarà inoltre istituito un gruppo di lavoro paritetico composto da non più di tre rappresentanti per ciascuna delle parti firmatarie e aperto, ove ritenuto necessario, a rappresentanti di altri soggetti del mondo della formazione, della scuola, delle università e dei poli tecnico-professionali della regione".
Per Bono: “Questo protocollo costituisce un passo in avanti importante nel rapporto fra gli enti locali, le associazioni di categoria e Fincantieri nell’ambito del mondo del lavoro. Da oggi avremo la possibilità di lavorare a più stretto contatto per armonizzare le istanze occupazionali del territorio con le necessità aziendali, che sempre di più richiedono competenze professionali specifiche e adeguate al contesto produttivo e a un mercato ultracompetitivo. L’obiettivo al quale le istituzioni locali, il sindacato e l’azienda devono tendere è un’occupazione stabile, regolare e qualificata, intesa come fattore di crescita della comunità e del territorio, e questo accordo pone le condizioni per procedere in questa direzione”.
Insomma, la strada è tracciata e - dopo che il consigliere delegato al Mare della giunta Bucci, Francesco Maresca, fedele al suo slogan "Genova si muove" ha già iniziato a studiare cosa può fare da Tursi per contribuire a questo progetto e certamente anche l'assessore allo Sviluppo Economico di Bucci Giancarlo Vinacci non si lascerà scappare l'occasione di metterci lo zampino - penso che l'idea possa essere musica per le orecchie di Giovanni Toti, di Gianni Berrino e Ilaria Cavo, gli assessori regionali competenti su queste materie, e credo e spero che, già da domani, vogliano conficcare questa Puntina fra le loro priorità, arrivando a un accordo simile anche per la Regione Liguria, che fra l'altro può contare su un centro studi d'eccellenza come il Cetena guidato da Sandro Scarrone che può dare ulteriore impulso a questa (bella) storia.
Anima e cervello, viscere e testa, pane e rose.
Il cuore e le lamiere, per l'appunto.
La Puntina di Massimiliano Lussana.