Genoa, liberi di sognare
Anche la bella moglie Charlotte è scesa in campo per baciare il suo Alexander. Si è cantato fino a mezzanotte, nel vento di Marassi e poi la corsa di Blessin verso la Nord ad applaudirla e il presidente Zangrillo con Blasquez che corrono incontro allo striscione che dice: “Liberi di sognare”.
Insomma, una nottata di felicità. E davvero sembra incredibile questo momento, nel quale la squadra si tormenta ancora nel fondo classifica e tutto il mondo rossoblù che le gira attorno è tutto sommato soddisfatto, sia società che tifosi.
Onestamente non ricordiamo l’allegria e la fiducia dei tifosi in situazioni come questa e il Genoa ne ha vissute tantissime.
Il perché di ciò è uno solo: da una parte lo staff tecnico lavora sodo. Blessin, va detto, non ha ancora perso una gara (solo pareggi), ma ha dimostrato di essere in grado di costruire via via una bella formazione, grintosa, equilibrata, attenta.
Il successo di questo “Gegenpressing” si sta vedendo. Basta seguire i raddoppi continui, il pressing molto alto. Cuore e intensità fino al termine. E poi la valutazione di certe “mummie” del passato, vedi Sturaro, migliore in campo venerdì, vera anima del Grifone, dà e prende colpi senza timore (ve le ricordate le stagioni passate?) e Badelj tanto contestato in passato. Intelligente sul piano tattico, a protezione della difesa quando Sturaro avanza. Certo siamo ancora alla ricerca del bomber, Destro, Piccoli, Yeboah, Kallon. Onestamente, siamo un po’ in crisi, anche perché ora l’attacco riesce a procurarsi una o due belle occasioni, ma, ahinoi, non riesce a finalizzare.
Accanto, dunque, ad una situazione tecnica che sia nettamente migliorando, vi è una società che ha spiegato benissimo la sua strategia nel gestire il Genoa. Una strategia che permette di giocare oggi nella massima distensione, senza pensare tanto alla classifica, alla pochezza dei punti, soprattutto alla salvezza o meno.
I “777” hanno fatto capire che il loro obiettivo è di lungo periodo. Stanno infatti mostrando una strategia di acquisto di diversi club. Hanno fondato una nuova società che si chiama “777 Football Group”. Questa struttura svilupperà talenti, settori giovanili forti, assumerà manager di lusso per gestire queste nuove spese. Hanno infatti già acquistato il Vasco de Gama, poi la parigina Red Star, e forse anche il Siviglia. Dunque, questi sono gli obiettivi, nei quali entra anche il Genoa, che si svilupperanno nel brevissimo periodo. Non per niente si ricorderà la prima dichiarazione di Josh Wander “In cinque anni potremo arrivare in Europa”.
Ha dichiarato recentemente il co-fondatore della holding: “Sappiamo benissimo che il Genoa è in crisi ed è da rilanciare, è penultimo e rischia di dover ripartire dalla Serie B”. Ed ha aggiunto una frase che spiega molte cose di questa strategia: “E’ possibile che quando acquisti una squadra, tu venga retrocesso, ma questo non è il nostro obiettivo. Il nostro focus è su un progetto a lungo termine, costruire un club che sia sostenibile in Serie A per molti anni avvenire”.
Capito? In più va detto che le prime meraviglie di questa strategia si stanno vedendo: i “777” hanno cambiato gestione, cercato nuove tattiche, creato presupposti per un business prima inesistente. E ancora una promessa: “Costruire un modello di business - ha detto Wander – in cui la squadra possa vincere”.
Su questi presupposti, tecnici e societari, ecco perché oggi la squadra può giocare tranquilla, sapendo tutto quello che c’è alla base del rilancio e anche le possibili conseguenze negative sul piano dei risultati.
I “777” in sostanza, dicono, giocate tranquilli, stiamo vedendo che il gioco migliora, che le possibilità di fare ancora punti ci sono. Basta scendere in campo ed essere ormai consapevoli che al di là del risultato a fine campionato, si possono anche vincere sei partite.
Quelle necessarie per restare nell’empireo del calcio.
Vittorio Sirianni