Il Teatro Nazionale riapre con la Drammaturgia Contemporanea
A distanza di oltre 100 giorni dall’ultima apertura di sipario, il Teatro Nazionale di Genova riapre al pubblico con la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, con una serie di reading in collaborazione con Palazzo Ducale Genova e ulteriori progetti all’aperto.
Passati i complessi mesi del lockdown, durante i quali il Teatro diretto da Davide Livermore ha portato avanti una fertile attività sui social, che ha permesso ad artisti e spettatori di tenere vivo il senso di comunità teatrale, adesso è più forte che mai il desiderio di rincontrarsi dal vivo, sia nei teatri, dove saranno presentate le produzioni di nuova drammaturgia, tutte affidate a giovani compagnie, che in luoghi di spettacolo non convenzionali, naturalmente nel rispetto di tutte le misure di sicurezza.
“Una riapertura con un programma innovativo, rivolto soprattutto ai giovani artisti e alle nuove produzioni. Un segnale di ripartenza, che nel rispetto delle normative anti contagio ci vede di nuovo insieme, perché la cultura è anche desiderio di vita, di condivisone e vive tra la gente”, commenta Barbara Grosso, Assessore alle Politiche culturali del Comune di Genova.
“Dal Teatro Nazionale di Genova un grande segnale: tornare in scena subito dopo il lockdown vuol dire saper cogliere la voglia di cultura e di ripartenza di questa regione, del suo pubblico e gli sforzi per dare anche al teatro linee guida di sicurezza chiare e fattibili” rinforza l'assessore alla cultura di Regione Liguria Ilaria Cavo. “Il Teatro Nazionale quest'estate sa essere regista di una proposta varia, che parte dai giovani e dalla drammaturgia contemporanea e arriva alle collaborazioni con le altre istituzioni culturali: con la fondazione Palazzo Ducale per il ciclo Homo Ridens e con il Teatro Carlo Felice per il programma Tir - Teatro in rivoluzione: un progetto di rete in cui si uniscono le forze e le energie, fondamentale soprattutto in quest’uscita dall'emergenza. Per Regione Liguria è importante che il Nazionale assolva così, in pieno, il suo ruolo di teatro pubblico, facendo viaggiare su un tir gli spettacoli su tutto il territorio regionale. Abbiamo già organizzato una prima riunione per proporre l'iniziativa ai Comuni ed è stata accolta con entusiasmo: quest'estate più che mai sarà importante sostenere lo spettacolo nei borghi liguri che altrimenti rinuncerebbero a fare una proposta di intrattenimento culturale ai loro cittadini e ai loro turisti".
“Da Lo spettacolo più bello sarà ritrovarci a Ritrovarci! Lo spettacolo più bello. Questo non è solo un gioco di parole o un hashtag da usare sui social ma la fine di un cammino, in cui il Teatro ha fatto tantissime azioni, creando partnership importanti che ci hanno permesso di continuare a essere presenti e vitali, dalla collaborazione con Primocanale alle lezioni virtuali nelle università italiane e nei licei della nostra città, dai corsi online della Scuola di Recitazione al progetto dello Spettacolo che non c’è. Poter continuare a parlare di arte, insegnare e soprattutto non smettere di pianificare il futuro è stato fondamentale” afferma il direttore del Teatro Nazionale di Genova Davide Livermore, che spiega gli intenti di questa ripresa con le seguenti parole: “Come dopo un silenzio radio il primo segnale che arriva è quello che caratterizza le trasmissioni successive. Così questa riapertura significa fare scelte precise. Anziché presentare spettacoli preconfezionati diamo spazio alle nuove produzioni con la Rassegna di nuova drammaturgia, per raccontare la nostra contemporaneità e aprire ai giovani, mettendoli nelle condizioni di lavorare degnamente con retribuzioni che diano valore al lavoro artistico, e questo è un segnale che vogliamo dare non solo a chi sta collaborando con noi in questo momento ma a tutta la comunità teatrale italiana. Allo stesso modo abbiamo a cuore le condizioni di accoglienza del nostro pubblico. Ci siamo attivati in tutti i modi per fare sì che i nostri spettatori possano assistere in sicurezza agli spettacoli che proporremo, sia all’interno dei teatri che all’aperto”.
Curata da Giorgio Gallione e Andrea Porcheddu, la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea si articolerà in due fasi, con tre spettacoli proposti dal 1 al 25 luglio e altri due previsti in autunno, a completamento del progetto originario. Giunta alla venticinquesima edizione, la rassegna ha da sempre l’obiettivo di mettere a confronto nuove generazioni di attori e registi con le voci più interessanti della nuova drammaturgia internazionale.
Si parte il 1° luglio al Teatro Gustavo Modena con Fly Me to the Moon (repliche sino a sabato 11 luglio), regia di Carlo Sciaccaluga, protagoniste Alice Arcuri ed Eva Cambiale nei panni di due quarantenni che mantengono le rispettive famiglie facendo le badanti e la cui ambizione più grande è andare a Barcellona per l’addio al nubilato di una collega, sino a che non si trovano davanti un’inaspettata possibilità. Pur aprendo squarci su un ambiente sociale traboccante di problemi, il testo dell’autrice nordirlandese Marie Jones, rappresentato con grande successo anche a Broadway, è una commedia ricca di colpi di scena dall’inizio alla fine.
Ispirata a fatti realmente accaduti, la pièce Io amo la morte, come voi amate la vita dello scrittore franco-algerino Mohamed Kacimi, diretta da Barbara Alesse, è invece un drammatico confronto tra due giovani uomini, entrambi francesi di nuova generazione, entrambi musulmani: uno è un terrorista, barricato nel bagno del suo appartamento dopo avere compiuto una strage (interpretato da Alessio Zirulia), l’altro il poliziotto che cerca di convincerlo alla resa per potergli salvare la vita (Lorenzo Satta). Alla Sala Mercato dall’8 al 18 luglio.
Il terzo spettacolo in programma, Per le parti di lei che sono mie, al Teatro della Corte Ivo Chiesa dal 15 al 25 luglio, si basa su tre racconti di Maurizio de Giovanni, in cui l’autore rilegge con la sua immaginazione tre celebri casi di cronaca nera. Così la regista Mercedes Martini porta in scena tre donne che non si conoscono tra di loro: una madre, una moglie e una figlia, (interpretate da Federica Granata, Lisa Lendaro e Lucia Fontanelli), colte nell’attimo in cui concepiscono i crimini che cambieranno per sempre la loro vita.
In parallelo alla Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, prende il via anche Homo Ridens, reading seriamente comici, iniziativa nata dalla collaborazione tra il Teatro Nazionale di Genova e la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale Genova. A partire dal 25 giugno e sino al 29 luglio sono sei gli appuntamenti curati da Luca Bizzarri e Giorgio Gallione: pillole comiche tratte dalle opere di Umberto Eco, Marco Presta, Carla Signoris, Stefano Benni, David Sedaris ed Enrica Tesio, proposte da Lisa Galantini, Giua, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo, Paolo Li Volsi e Alessandro Pizzuto, per uscire dall’apocalisse recente “vaccinati” con le armi del sorriso e dell’ironia.
Ma l’estate sarà caratterizzata anche dal progetto TIR – Teatro in Rivoluzione, che vede la Regione Liguria e il Comune di Genova a fianco del Teatro Nazionale di Genova come promotori e partner, oltre a coinvolgere diversi Comuni della nostra regione. Un camion palcoscenico, autonomo e indipendente, che contiene tutto il necessario per fare e portare il Teatro negli spazi più suggestivi di Genova e della Liguria. Questo in sintesi il progetto, a cui collabora il Teatro Carlo Felice per l’opera Bastiano e Bastiana di Mozart, diretta da Davide Livermore, che il 29 luglio inaugurerà il programma. Per tutto agosto e parte del mese di settembre TIR – Teatro in Rivoluzione si snoderà attraverso una serie di appuntamenti ancora in fase di definizione, che vedranno la partecipazione di diversi artisti e compagnie teatrali.
“Abbiamo fatto ricorso alla fantasia per inventarci luoghi e modi non convenzionali di fare teatro. Così è nato il progetto TIR – Teatro in Rivoluzione, che sarà una sorta di gioiosa chiamata alle arti per gli attori e gli artisti del nostro territorio e ci permetterà di offrire arte e bellezza al nostro pubblico nelle piazze di Genova e della Liguria” afferma Davide Livermore. “E a fine settembre inaugureremo la nuova stagione con un grande evento per tantissime persone”.
Conclude Alessandro Giglio, Presidente del Teatro Nazionale di Genova: “In tutto ciò desideriamo rivolgere un ringraziamento di cuore agli enti fondatori - il Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo, il Comune di Genova, la Regione Liguria – e ai sostenitori - Compagnia di San Paolo, IREN, Camera di Commercio Genova, Banco BPM, COOP Liguria, Unipol, Leonardo, Novi, Elah Dufour, Baratti & Milano - che anche nei momenti di difficoltà, come questo che stiamo attraversando, non hanno mai smesso di esserci vicini e che con il loro prezioso contributo ci permettono di svolgere appieno il nostro ruolo di teatro pubblico”.