Coronavirus, teatri chiusi fino al 3 aprile
Niente cinema, teatro. Niente balletto, opera lirica, concerti per orchestra, musica da camera. Nulla di nulla almeno fino al 3 aprile. Claudio Orazi, il sovrintendente del teatro Carlo Felice, lo ha annunciato ufficialmente la mattina di giovedì 5 marzo. Tutta colpa del Coronavirus Covid-19 e delle misure che il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha stabilito per fronteggiare l’epidemia. Il DPCM 4 marzo 2020 è un provvedimento così drastico da passare probabilmente alla storia della Repubblica. I danni economici al settore dell’intrattenimento dopo un mese di chiusura forzata saranno enormi, cinema e teatri rischiano seriamente di chiudere per sempre in assenza di aiuti economici concreti da parte dello Stato. “Ci siamo incontrati con gli altri soci dell’Anfols, l’Associazione nazionale fondazioni lirico-sinfoniche – spiega il sovrintendente – Al termine della riunione è stata approvata la nostra proposta: quella di chiedere una moratoria della Quota-Bray per il 2020. Si tratta di una somma che le fondazioni devono versare ogni anno, e che per il Carlo Felice ammonta a ben 405 mila euro. Ma ci sono fondazioni che pagano anche di più. Ora aspettiamo la risposta dello Stato”. A creare problemi è la raccomandazione degli epidemiologhi di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone: e nelle poltrone delle sale di cinema e teatri non si può fare. In mattinata il sovrintendente ha incontrato le rappresentanze sindacali, per annunciare prima di tutto ai lavoratori la novità e concordare misure per la gestione del teatro durante la chiusura e salvaguardare l’occupazione. Orazi ha sottolineato che l’Anfols sta cercando di elaborare una posizione unitaria nazionale per la gestione dell’emergenza, dagli aspetti economici all’impiego del personale: amministrativi, orchestrali, coristi, ballerini. Anche gli orchestrali infatti avranno problemi a fare le prove dovendo restare a un metro di distanza l’uno dall’altro. Tra poco il teatro comunicherà le modalità di rimborso dei biglietti già venduti e l’eventuale recupero. “Purtroppo abbiamo dovuto annullare l’andata in scena del Ballo in Maschera, che era prevista per il 15 marzo - ha spiegato Orazi - Lo spettacolo verrà recuperato nella stagione operistica 2020/2021”.
Il Dpcm 4 marzo 2020 entra subito nel merito, per quanto riguarda i teatri. Nell’articolo 1 (Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19), il punto 1.b. è categorico: “Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Il Teatro Carlo Felice ha quindi annullato tutte le manifestazioni pubbliche previste all’interno dei propri spazi, all’Auditorium E. Montale e al Teatro della Gioventù, dal 4 marzo al 3 aprile. Sono pertanto annullati: tutte le recite di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, previste dal 15 al 24 marzo; i concerti del ciclo “Domenica in musica” previsti nel Primo Foyer alle ore 11:00 di domenica 8 marzo, domenica 15 marzo e domenica 29 marzo; il Concerto Sinfonico n. 10 (direttore Hartmut Haenchen) previsto venerdì 27 marzo alle ore 20:00 e la relativa prova generale aperta agli studenti delle ore 11:00; il Concerto Sinfonico n. 11 (direttore Andriy Yurkevych) previsto venerdì 3 aprile alle ore 20:00 e la relativa prova generale aperta agli studenti delle ore 11:00. Gli abbonati e i possessori di biglietto per gli spettacoli di cui sopra potranno richiedere il rimborso o il recupero secondo tempi e modalità che il Teatro Carlo Felice comunicherà al più presto.
Paolo Fizzarotti