Lunardon: indecoroso balletto sul decreto
Il capogruppo regionale del Pd, il savonese Giovanni Lunardon, ex segretario regionale
dei Dem, nel giorno della discesa romana del sindaco di Genova Marco Bucci e del Governatore ligure Giovanni Toti, osserva: <Questa mattina Toti e Bucci sono a Roma per definire i contenuti (mancanti) del fantomatico decreto per Genova, quello che Conte è venuto a vendersi come un piazzista qui da noi la scorsa settimana, ma che, come è noto, non esiste ancora, a partire dall’articolo 1, quello sul commissario, non pervenuto.
Quello che speriamo è che finisca al più presto questo indegno balletto sul decreto non decreto. I genovesi dopo il lutto non meritano questa pagliacciata.
Innanzitutto ci aspettiamo risposte chiare su punti fondamentali come il commissario, i suoi poteri, chi fa il ponte, con quali procedure, in quali tempi. È inaccettabile che, a un mese dalla tragedia, su questi temi regni la confusione più assoluta o peggio siano diventati, com’è accaduto per il nome del commissario, pretesti per reciproche scorrerie politiche tra Governo e Regione, che c’entrano molto con le regionali 2020 e niente con i bisogni dei genovesi.
Vogliamo poi augurarci che Toti e Bucci pongano con forza i temi che sono confluiti nell’ordine del giorno che abbiamo votato all’unanimità il giorno dei Consigli congiunti. Quello è il mandato che hanno ricevuto, quelli sono gli impegni su cui la comunità genovese aspetta risposte.
Non comprendiamo perché sia scomparsa dal decreto la Zona Economica Speciale, anche perché l’emergenza Genova non riguarda solo la zona rossa e quella arancione, ma tutta la città e un bel pezzo dell’area metropolitana.
Ci aspettiamo anche che nella versione definitiva del decreto ci siano impegni sulla sanità oggi del tutto assenti e risorse per la mobilità pubblica e gli autotrasportatori che non siano solo quella miseria contenuta nel decreto. Così come auspichiamo che vengano indicati, con chiarezza e con le relative coperture finanziarie, gli importi per gli sgravi fiscali e le misure di sostegno alle imprese oggi assenti dal decreto.
Bene che Toti ponga il tema di accelerare la Gronda. Era la richiesta che gli abbiamo fatto noi in consiglio regionale. Ma l’accelerazione deve valere anche per i cantieri del Terzo Valico e per quello del Nodo di Genova.
Infine chiediamo che la nuova Agenzia sulla sicurezza delle infrastrutture abbia sede a Genova e si integri con il Centro di competenza sulla sicurezza delle infrastrutture strategiche previsto dalla Strategia Industria 4.0.
Insomma ci aspettiamo che finiscano le passerelle e gli annunci a vuoto e si passi ai fatti. Il tempo per le sceneggiate è finito>.