Candidatura Sansa, il PD si spacca
Il più chiaro è stato il filosofo Simone Regazzoni con un post su Facebook: "Sansa non lo votiamo. Un PD che candida il giornalista del "Fatto" Sansa è un partito che ha smarrito ormai definitivamente la propria identità politica e decide di farsi dettare la linea da Travaglio & C. Per molti elettori di sinistra da oggi è chiara una cosa: non voteremo Sansa. I Terrile, Lunardon, Pandolfo, Farello hanno sacrificato la Liguria sull'altare del Governo con i 5stelle".
Ieri era stato l'ex assessore regionale Renzo Guccinelli a dare l'estremo commiato: "Ciao PD".
E intanto iniziano a trapelare come si sono schierati sul nome di Sansa le varie anime del PD ligure martedì sera: 22 voti a favore (tra cui i segretari di partito Alberto Pandolfo e Giovanni Lunardon) e 18 astenuti (tra cui i consiglieri regionali Mauro Righello e Pippo Rossetti, oltre alla presidente dell'assemblea ligure e capogruppo del PD a Palazzo Tursi Cristina Lodi).
Se quindi da Beppe Grillo e Luigi Di Maio sono arrivati i primi altolà a Sansa, anche nel PD i filorenziani di base riformista iniziano a lanciare i primi segnali di rivolta.
E pensare che proprio ieri l'anti Toti giallorosso aveva lanciato messaggi di apprezzamento al PD come partito del lavoro e dell'ambiente, cercando (invano) di gettare acqua su tutto il fuoco incrociato degli anni passati.