Nostalgia di Genova
Ti manca tanto casa? Mi suscita sempre tanta tenerezza rispondere a questa domanda.
Certo, mi manca. La tramontana, la focaccia, i miei genitori, la mia migliore amica, gli amici di una vita e i tramonti rosa: possiedo più di un motivo per dirlo. Ma chi viene dal mare deve fare i conti con questa nostalgia, con l’assenza di vento e salsedine. Ma soprattutto: la cantilena. E’ lei che mi fa sentire a casa un minuto dopo aver messo piede alla stazione di Genova Principe. E’ lei che mi fa sorridere in metro quando spio le signore che mugugnano, quando passo in via Ravecca come se nulla fosse cambiato. Quando assaggio i bignè alla Marescotti, seduta nel dehor anche se fa freddo. Osservo la gente passare, annuso i vicoli e ci vedo la magia delle cose meravigliose. Nostalgia bella che gli amici e i colleghi di Milano ascoltano sempre con piacere. Qualcuno ha imparato a dire:” Non fare la belina” mentre altri si incuriosiscono, quando hanno tempo si fanno un giro in Riviera. Mi dicono: “Frà, ma quando porti il pesto di Prà?” (Bisogna dirlo a tutto il mondo che il vero basilico è di Prà).
E Milano fa di tutto per non farmi sentire ospite. E’ gentile, è affidabile, sempre puntuale. E’ una signora che sorride spesso, ma una volta che si mette a ridere sul serio, lo fa di gusto e fa ridere tutti. E’ un contagio. Ha i suoi difetti e non li nasconde. E allora mi piace dirle, la sera, quando cammino in via Sarpi, in China Town, che la ringrazio molto per questa opportunità. Per questa nuova avventura, per la nostalgia che fa anche crescere, per tutto quello che devo ancora imparare sul lavoro, per i panini al bar Crocetta, i parchi dove mi piace correre, le piccole librerie dove trovare rifugio, la mia nuova avventura alla Gazzetta dello Sport. E perché, no? Per la possibilità di innamorarmi (anche) un po’ di lei.
Francesca Baraghini
(giornalista Gazzetta TV)