In Liguria silenzio pericoloso
Una multinazionale, finanziata anche con soldi pubblici, che a Savona promette un centinaio di nuove assunzioni,
e nel frattempo, a Genova, prosegue con licenziamenti ed esternalizzazioni: è il paradosso Maersk. Mentre proseguono a gran velocità i lavori per la piattaforma di Vado Ligure (e si stimano volumi d’affari moltiplicati nel mediterraneo), la società di shipping impone nuovi tagli al personale nella sede genovese: un’emorragia che dal 2009 ad oggi ha visto ridurre i posti di lavoro da 500 a 167. Ancora a fine 2015 ci sono stati 20 esodi incentivati e adesso la decisione insensata: altre 16 unità dovranno restare a casa.
Agnesi che delocalizza da Imperia al basso Piemonte, Kavo che va in America e lascia a casa 23 dipendenti, in tutto ciò che fa la regione? Rixi? L'assessore non potrebbe convocare un tavolo di confronto? In Piemonte quando a minacciare l'addio ci fu la Fiat i tavoli di confronto servirono. Chiamparino ottenne ottimi rsultati, perché di quelli liguri non si sa nulla?