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Regazzoni contro il partito di Salvini

Simone Regazzoni, ex Pd

Simone Regazzoni, ex Pd

Duro intervento del politico genovese Simone Regazzoni, fino allo scorso 5 marzo nel Pd genovese, e poi si è

distaccato. Regazzoni, che fu sempre nella corrente della destra del partito, ora è un’anima libera, un abile bacchetattore e scrive contro la Lega di Matteo Salvini: “IL PARTITO DELLA NAZIONE OVVERO NAZIONAL-POPOLARE DI MATTEO (SALVINI).

0. Salvini e il suo staff lavorano bene a livello di comunicazione. Ma qual è la strategia politica della Lega?

1. Chi pensa che con le sparate su immigrazione e Rom Salvini voglia posizionarsi saldamente nella destra estrema sovranista sbaglia di grosso. Come sbaglia chi vede in questi temi polvere alzata per evitare di parlare di temi concreti: l'idea di Salvini che continua a fare propaganda per distrarre dai "veri" temi è ingenua. E allora perché Salvini parte con questi temi?

2. Perché cerca di costruire per la Lega un consenso trasversale, e continua l'operazione già portata avanti in campagna elettorale. Salvini non sta galvanizzando i suoi con la comunicazione puntata su immigrazione e Rom. Usa le esche immigrazione, Rom e a breve (vedrete) legittima difesa, per pescare consenso da Forza Italia, 5stelle e anche PD. Non a caso i sondaggi dicono che una buona fetta degli elettori PD (30%) condivide la politica di Salvini sui migranti.

3. Ma come fa un soggetto così di destra a convincere una parte cospicua dell'elettorato PD? Semplice. Dice cose che sono l'oscuro oggetto del desiderio di una grande parte dell'elettorato PD e anche dei suoi militanti: andate nei circoli a parlare di immigrazione e Rom e vedrete cosa si sussurra. Salvini inoltre usa una modalità comunicativa da "padre risoluto" ("parlo da papà"): così gli orfani di Renzi più o meno consapevolmente vedono in questo Matteo qualcosa del Matteo ormai bollito. D'altra parte, al netto della retorica, sui migranti Renzi ha sdoganato nel PD la formula "aiutiamoli a casa loro", ha proposto gli hotspot e inoltre è stato il Governo Gentiloni a usare per primo la minaccia della chiusura dei porti

4. Salvini ha consenso perché si presenta come il rottamatore della vecchia politica, ma con un profilo diverso rispetto a Renzi: non fighetto, non politicante corretto, ma nazional-popolare. E con una comunicazione molto più efficace.

5. E qui arriviamo al nodo politico della strategia di Matteo Salvini. Salvini sa che Forza Italia è morta. Sa che i 5stelle sono sotto scacco (per lui è un win win: vince se continua a dettare l'agenda, vince se i 5stelle rompono e si va alle elezioni). Sa che il PD è al capolinea: non farà un vero congresso fino al 2019 e continuerà ad avere come segretario il brillante Martina. Quindi mira ad espandere il proprio consenso. Può farlo? Se non commette errori sì. Con le europee può arrivare ad avere quel consenso che ebbe Renzi. E la Lega può ambire a diventare quel partito della Nazione che Renzi non ha saputo creare. Certo, non sarà il partito liberal democratico che aveva in mente Renzi. Ma questo nell'attuale congiuntura lo rende ancora più forte”.

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