Intervista a Valeriano Vacalebre
Intervista esclusiva con il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, di maggioranza a Tursi, Valeriano
Vacalebre, presidente della Quarta Commissione, un ruolo molto importante e delicato il suo.
1) Signor Vacalebre, ci spiega in cosa consiste la sua carica a Tursi?
Sono un consigliere comunale, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia e quindi di maggioranza oltre che essere presidente di commissione precisamente la Commissione IV (Cultura – Musei – Biblioteche – Teatri – Sport - Promozione della città – Università - Demanio e litorale marittimo - Indirizzo e controllo Bagni Marina Genovese – Parchi - Benessere degli animali) una commissione che ha diversi indirizzi, ma principalmente si parla di cultura, di promozione della città, del verde pubblico e dei nostri amici a 4 zampe. Una commissione è un organo consultivo dove il consiglio comunale è rappresentato e discute o approfondisce argomenti per poi decidere e deliberare in aula.
2) Ci può fare un breve excursus politico sulla sua carriera, sempre a destra!
La mia carriera politica è iniziata adesso e anzi, non mi piace nemmeno chiamarla “carriera”, perchè sembra che sia un mestiere mentre, invece, il mio lavoro, come tanti, tantissimi colleghi consiglieri è un altro, ma torniamo a noi, io la riassumo così: sono sempre stato di destra iniziando nelle fila giovanili di Alleanza Nazionale per poi aderire al progetto di Giorgia Meloni cinque anni fa con Fratelli d’Italia. Credo che ci sia bisogno di una destra, mi permetta di dire, sociale che pensi alle persone, alle famiglie e che abbia ben chiari i valori di patria e di attenzione ai più deboli, ma quelli veri.
3) Per il centrodestra ligure una stagione magica: prima la vittoria alle Regionali, quindi la conquista di Genova, Savona e La Spezia. A cosa sono dovute queste vittorie?
Intanto diciamo una cosa, se da 3 anni vinciamo tutto o quasi tutto con un modello e con una strategia diciamo pure serenamente che non è fortuna ne tantomeno noi che vinciamo perchè gli altri perdono anche perché oggi le partite si giocano in 3: il cdx, il csx, ma anche il m5s e quindi dire che il centrodestra vince perché gli altri perdono è ovvio o peggio intellettualmente scorretto.
In secondo luogo sempre sull’arco temporale di 3 anni diciamo che il cdx vince pechè convince e perchè le sue politiche sono ritenute dai cittadini tanto meritevoli di attenzione quanto reali ed applicate. Nessuno voterebbe per un partito o una coalizione che promette e poi non mantiene.
Infine siamo un gruppo coeso che fa sintesi e coagulato da un grande Giovanni Toti che ha la capacità di intuizione, collaborazione e di saper sferzare quando e come è necessario. Insomma una buona squadra con un buon leader che porta buoni risultati.
4) Avrebbe mai creduto in un sindaco di centrodestra a Tursi?
Ovviamente sè perchè ho, come tutti noi, fatto una campagna elettorale pancia a terra andando a scontrarmi con realtà come quella di Cornigliano, la mia ‘terra’, dove si sentiva la volontà di un cambiamento. Venivamo, l’anno scorso, da un’amministrazione tra le meno amate dai Genovesi e da 15 anni piuttosto cupi e travagliati per le amministrazioni di sinistra.
La volontà di cambiamento era nell’aria.
Io ci credevo, o meglio speravo, ma dopo il primo turno ne ho avuto la certezza.
5) Cosa si aspetta dai prossimi quattro anni sotto la gestione Bucci?
Tanto, tanto, ma tanto lavoro. Questa amministrazione sta, a volte piano altre più velocemente, toccando tutti i nodi irrisolti della città, che sono tanti, per avere quella visione della Genova meravigliosa che stupisce di cui ogni volta parla il nostro Sindaco.
La parola visione ha uno strano effetto sulle persone, sembra alle volte un cosa soprannaturale quasi sciamanica. Sembra una cosa irreale, ma non è così non c’è nulla di più reale di una visione o meglio della sua trasformazione in inglese ‘Vision’ che è cosa bene diversa dalla nostra visione.
La ‘vision’ è quella meta, quel progetto, a cui tendiamo. La ‘vision’ è la Genova del futuro è quell’architrave su si basa tutta la costruzione dell’azione di governo. Senza la volontà di costruire una città che stupisca non esisterebbe un’amministrazione efficace.
6) L'impiantistica sportiva genovese è una delle note dolenti del capoluogo ligure. Cosa state programmando per migliorare le strutture, spesso vetuste e non più all'altezza?
In programmazione ci sono diverse una serie di commissioni sull'argomento le quali saranno indirizzate modificare il regolamento e la gestione dell'impiantistica sportiva, ma per quello che mi chiede ho una sola risposta: ci vogliono una pioggia di denari pubblici e come lei ben sa negli ultimi anni i trasferimenti sono diminuiti sino ad essere pochissimi come adesso.
Abbiamo una ‘lista della spesa’ enorme e dipendesse da noi faremmo tutto e subito, ma i vincoli di bilancio e le poche entrate ci limitano. Lo sport e gli impianti sono per noi un problema molto serio, ma come dicevo prima è uno di quei settori in cui vedrete risultati con tempi più dilatati.
Di Andrea Bazzurro