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La politica del pendolo non paga

La base movimentista, quella dei No Tav, dei No Mose, del No Gronda, del No al Terzo Valico

e dei "vaffa" è sotto choc. In molti a Genova iniziano a dare ragione alla ribella Marika Cassimatis e all'ex candidato sindaco Putti, che avevano visto una deriva dei pentastellati. Infatti, Luigi Di Maio, in appena cinque mesi, ha rivoluzionato il Movimento 5 Stelle. Ora non solo i grillini, o post grillini, vanno in tv, indossano le cravatte, ma addirittura parlano di alleanze. Quello che chocca la base grillina è che un giorno, il candidato premier in pectore, guarda alla Lega, dall'altro guarda al Pd, ossia due partiti che non hanno nulla a che fare. E poi il M5S si spartisce le poltrone di Camera e Senato con il centrodestra, con la Casellati, forzista doc, berlusconiana di primo rango. Ma quello che ancora di più spaventa la base, che si sta allontanando (per questo motivo Di Maio, furbamente, ha piazzato il ribelle interno FIco, di sinistra, alla presidenza della Camera dei Deputati), basta leggere i post dei vari blog, è un'alleanza con la Lega di Matteo Salvini, che sfoggia un giubbotto della marca di Casapound, che snatura il Movimento e lo piega alle idee di destra sulla flat tax e sugli immigrati del "carroccio". Con la benedizione di Silvio Berlusconi che mette il conflitto di interessi al primo posto.

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