Salviamo il porto di Chiavari
La lettera di Vittorio Maragliano, titolare di Alaggi Chiavari, che illustra la situazione dei lavori nel porto del Tigullio.
Il porto di fatto è stato reso inagibile per quanto riguarda gli alaggi e vari.
I nostri mezzi sono stati parcheggiati su un piazzale.
Perdite sostanziali sia per Marina Chiavari (partecipata al 100% dal Comune di Chiavari) che per Alaggi Chiavari.
Negli anni 2010 per le sole soste delle imbarcazioni il Comune incassava circa € 150.000,00 oltre a € 89.000,00 da parte di Alaggi Chiavari per le operazioni di Alaggio e Varo.
Per gli anni dal 2012 al 2014 le perdite sono oltre il 50% sia per Marina Chiavari che per Alaggi Chiavari.
Oggi di fatto il fatturato sia di Alaggi Chiavari che di Marina Chiavari sarà a 0 per quanto concerne le attività di alaggio e varo e soste di imbarcazioni.
Chi trae beneficio da questa situazione è il Porto di Lavagna dove si recheranno tutte le imbarcazioni che abitualmente sono alate al Porto di Chiavari.
Cosa alquanto strana che nella Tigullio Shipping (azienda composta dalle società SIMES-Alloro-Palladini-Comes (fallita)-Castagnino Andrea) che costruisce l’ampliamento del porto, le zone di alaggio e varo e rinforzo della diga a protezione del porto, c’è un socio che effettua le stesse attività di alaggio e varo nel Porto di Lavagna; si vocifera in porto, che questa ditta è l’unica interessata che i lavori, per ovvi motivi, nel porto siano bloccati.
I lavori di ampliamento dovevano durare 543 e sono iniziati nel 2011, pertanto sono abbondantemente fuori dai termini di fine lavori. Doveva essere fatto un controllo da parte del collegio di vigilanza, (nominato dalla regione liguria) per quanto di mia conoscenza, non è mai stata fatta alcuna contestazione per ritardo nell’esecuzione delle opere.
La ditta Tgullio Shipping ha una situazione finanziaria disastrosa, infatti lo stesso Comune di Chiavari ha eseguito un’ingiunzione poiché non paga l’affitto dell’ufficio in Porto; ha eseguito i lavori con un prestito da parte di banca IMI (s.paolo di torino).- Ma il comune gli permette di eseguire i lavori senza controlli e a completa loro discrezione, i cronoprogrammi non sono mai rispettati.
La Tigullio Shipping ha praticamente aperto più fronti in tutto il Porto di Chiavari senza aver reso agibile nessuna zona e pertanto è un cantiere a cielo aperto, la Regione Liguria si disinteressa della situazione infatti mai ha effettuato un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori.
Attualmente il collegio di vigilanza è composto da Ing. Levaggi Roberto(Comune) - Ing. Figone (Comune)- Ing. Grondona (regione) ma credo che ci siano delle modifiche (ossia altre nomine) da parte Regione Liguria, con il 2015.
Vittorio Maragliano
Lo stato dei lavori nel porto di Chiavari.