La versione di Zannoni
Dal dottor Pier Antonio Zannoni, titolare del marchio Premio Donna Scrittrice, riceviamo la sua versione
sulle polemiche relative all'ultima edizione del premio letterario.
In relazione all'articolo "Rapallo cambierà il premio Carige", pubblicato in data odierna, ritengo doveroso precisare alcuni punti non rispondenti al vero.
- Nell'articolo si afferma che il premio per la donna scrittrice "è rimasto immutato. Stessa giuria, stessi lettori, persino la stessa presentatrice, Livia Azzariti, che di professione fa il medico". Partiamo da quest'ultima. Livia Azzariti è medico, ma non fa il medico di professione. E' una fior di presentatrice, collaboratrice della Rai. Presenta il premio a Rapallo, ininterrottamente, dal 2009. In precedenza era venuta in due occasioni. Prima di lei ci sono state: Mariolina Cannuli, Maria Teresa Ruta, Maria Grazia Capulli, Federica Moro, Lisa Galantini, Eleonora Daniele, Nathaly Caldonazzo. Quanto, poi, alla giuria "tecnica", si è notevolmente rinnovata negli anni. Gli ultimi acquisti sono stati Luigi Mascheroni (46 anni) e Maria Pia Ammirati (50). A parte il presidente onorario, l'ultraottantenne Leone Piccioni (un simbolo della letteratura italiana, come lo fu negli ultimi anni di vita Carlo Bo), non è detto che gli altri, anche i tre rimasti dalla prima edizione, siano proprio dei "vegliardi" : dipende dai punti di vista e dall'età di chi formula tale definizione. (Per i ragazzi si è "vegliardi" anche a 40 - 50 anni). Infine i lettori della giuria popolare: sono scelti dai due Enti promotori, con diverse sostituzioni ogni anno e, dunque, con un continuo rinnovamento.
- Il premio non "è organizzato dalla Carige", bensì dal Comune e dalla Carige.
- Quando ho ideato il premio, non l'ho proposto "all'Istituto di credito", ma al Comune di Rapallo. La Banca Carige, all'epoca Cassa di Risparmio, ha affiancato il Comune, anche nel nome, a partire dalla settima edizione.
- Per quello che riguarda la mia persona, io sono, è vero, il "coordinatore responsabile", ma non ho "i pieni poteri". Il premio per me è importante, ma non ne ho fatto "quasi una questione di vita", come ben sanno mia moglie e i miei due figli, ancora ragazzi. Si dice che sono rimasto affezionato "ai giurati, ai lettori, agli invitati, alla stessa presentatrice". Dei giurati ho già detto, così come dei lettori (che, ripeto, non scelgo io) e della presentatrice. Anche gli invitati, se ci riferisce a coloro che partecipano alla cerimonia, non li scelgo io. Se ci riferisce, invece, agli ospiti del mondo dello spettacolo, quelli, sì, li scelgo io, (proponendoli, però, agli Enti promotori e, se del caso, sostituendoli) , ma sono personaggi che cambiano anno dopo anno, ai quali, pertanto, non posso rimanere "affezionato".
-Per concludere, leggo parole come "guai a parlare a Zannoni di rinnovamento". Non so, onestamente, chi possa formulare una simile affermazione. Se qualcuno, soprattutto di recente, mi ha fatto delle ragionevoli proposte concrete di rinnovamento e io le ho respinte, si faccia avanti. In questi 30 anni non ho mai rifiutato il dialogo con le diverse Amministrazioni rapallesi e con la Banca Carige. Con un unico punto fermo, peraltro mai messo in discussione: si tratta di un premio letterario; come tale, non può essere snaturato nella sua dimensione squisitamente culturale. I miei contatti con la nuova Amministrazione di Rapallo si sono limitati alle pochissime parole scambiate con il sindaco Carlo Bagnasco in occasione della cerimonia di sabato scorso a Villa Tigullio, con l'intesa, frettolosa, alla fine, di rivederci in autunno, anche con i dirigenti della Carige, per programmare la nuova edizione. In quell'unica occasione di incontro, Il sindaco non mi ha assolutamente parlato né di "aut aut", né tantomeno di una presunta, deprecabile "linea -Zannoni". Di questo, se è vero, ho preso conoscenza attraverso l'articolo di "Genova 3000".
Grazie per l'attenzione
Pier Antonio Zannoni