Carlo Bagnasco come Matteo Renzi
Il paragone mi è venuto spontaneo, vedendo su Facebook una foto del candidato sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco
con il suo team. Mi è sembrato di vedere Matteo Renzi a Palazzo Chigi con i suoi ministri. Tanti giovani, belle ragazze. Entusiasmo e tanta voglia di fare. Uno sguardo al futuro.
Si dirà: Bagnasco rappresenta il centro-destra, Renzi è il leader del centro-sinistra. Ma vengono entrambi dalla Democrazia Cristiana. Eppoi la politica è cambiata, se così non fosse nel Partito Democratico non potrebbero coesistere ex comunisti ed ex democristiani. Peppone e don Camillo.
La politica è cambiata perché sta cambiando il modo di fare politica, come sta cambiando (per fortuna) anche il modo di fare il Papa. Un papa come Francesco sino a pochi anni fa sarebbe stato inconcepibile. Come sarebbe stato inconcepibile uno sbarbatello presidente del Consiglio dei Ministri. La carica doveva essere appannaggio dei vecchi barbogi.
Il vecchio modo di fare il Papa aveva allontanato tanti cattolici dalla religione. E quel vecchio modo di gestire il potere aveva allontanato tanti italiani dalla politica. A ogni elezioni è sempre aumentato il partito del non voto. Nel Pd il sindaco-baby di Firenze (con residenza a Pontassieve) era considerato un dilettante allo sbaraglio. L'avevano paragonato a Leonardo Pieraccioni e a Giorgio Panariello. Si era parlato di una politica alla Wanna Marchi.
Poi quel ragazzotto che non legge i discorsi scritti da altri, come facevano i vecchi presidenti del Consiglio, ma parla a braccio come si fa tra amici è salito sempre più in alto. Ora è atteso al varco, certo, ma l'inizio è buono, sinora ha mantenuto quello che aveva promesso.
L'aria del rinnovamento, a quanto pare, spira anche a Rapallo. C'è di nuovo un clima che avevo notato all'inizio degli anni 60 quando dirigevo il periodico "Riviera Express", editore Armando Bogliardi, che era arrivato nel Tigullio da Milano, quindi non aveva la mentalità del provinciale. Portava la squadra di calcio in giro per l'Europa (e come inviato del Corriere Mercantile ho seguito tutte le trasferte) si pensava a un Rapallo in serie B, se non addirittura in serie A, e se avessero lasciato fare il Casinò, l'obiettivo sarebbe stato raggiunto.
Poi Rapallo si è lasciata andare al tran tran, è diventata una città per vecchi. Ora ho l'impressione che qualcosa stia cambiando. Che si voglia un rinnovamento, che si pensi al futuro. Giorgio Costa è stato costretto a dimettersi da sindaco, che speranze può avere? Armando Ezio Capurro è già stato provato. E mi meraviglio che una donna intelligente come Antonella Cerchi Canessa, che ammiro da quando era una studentessa universitaria, cerchi di racimolare qualche voto per lui, dopo aver capito che non era il caso di ripresentarsi. Non poteva essere un candidato sindaco credibile per il centro-sinistra, un'imprenditrice che voleva far concorrenza all'Alitalia. Lo stesso Capurro ha confessato più volte che si diverte a fare i ribaltoni. Ma non è più il momento di scherzare.
Allora diamo fiducia ai giovani. Carlo Bagnasco può fare a Rapallo quello che il suo coetaneo Matteo Renzi ha fatto prima a Firenze e poi a Roma.
Elio Domeniconi