Licalzi dimentica gli insulti a Garrone
"Secolo XIX", Lorenzo Licalzi "psicologo, scrittore e giornalista" facendo il bilancio del campionato della Sampdoria, scrive:
"Eppure spesso ci si dimentica che a quella conferenza stampa c'erano due persone, uno, allucinato più che mai, era Ferrero, l'altro, che ne magnificava le doti cercando disperatamente di nascondere l'imbarazzo, Garrone, e tra i due il più colpevole non è Ferrero. Da che il calcio è calcio un presidente che decide di cedere la sua Società cerca di farlo lasciandola "nelle mani migliori". E cosa fa Garrone? La consegna in quelle vuote di uno soprannominato Viperetta, che, solidità economica a parte, è l'antitesi della cosa più importante che abbiamo, e che proprio lui e suo padre hanno contribuito a mantenere: lo stile Sampdoria. Ma dato che bisognava fare i conti anche con la solidità economica gliele ha pure riempite. Ancora non mi capacito di come sia potuto accadere, se e quali verità nascoste sottintendano a questa surreale cessione societaria".
Incredibile. Licalzi parla di stile Sampdoria e dimentica gli insulti che la famiglia Garrone riceveva allo stadio. In segno di gratitudine per i milioni (miliardi) che aveva elargito alla Sampdoria. Sono i tifosi che ragionano come lui che hanno costretto Edoardo Garrone a cedere la società a Viperetta.
Elio Domeniconi