Monica Domeniconi fa vincere
L’equitazione come ogni sport può e dovrebbe essere una lezione di vita, una palestra (seppur discretamente cara)
capace di rinforzare il nostro carattere ed arricchire la nostra personalità di importanti valori.
Montando a cavallo giovani e giovanissimi (e perché no, anche diversamente giovani) imparano ad avere la responsabilità di un altro essere vivente e sono portati ad affrontare quotidianamente una varietà incredibile di emozioni. Tra queste gioca un ruolo fondamentale la ‘paura’ che inevitabilmente, di tanto in tanto, un animale imprevedibile di 500 kg incute.
Il risultato sportivo deve essere in parte permesso e concesso all’atleta umano da un partner di gioco che non parla la nostra lingua, ma che ha esso stesso un cuore ed una personalità spesso decisamente spiccata. Per questa ragione e particolarità l’equitazione si può tramutare sovente in un hobby estremamente frustrante.
Per chi non possiede la forza di superare continue sconfitte e difficoltà quindi, andare a cavallo può essere assolutamente deleterio. Diventa una reale occasione di crescita solo per coloro i quali nel profondo del proprio IO trovano lo spirito e l’orgoglio di reagire, l’energia e l’umiltà di mettersi in discussione e di tramutare ogni delusione in una nuova fonte di insegnamento. Per riuscire in tutto ciò sono sempre di più le persone che si affidano ad un mental coach o ad uno psicologo sportivo, professionalità che aiutano l’atleta o il semplice appassionato a credere in se stesso e a gestire gestire le proprie emozioni traendone forza e sicurezza.
Questa è la scelta che ha regalato grandi soddisfazioni anche ad Anna Rossi, grandissima appassionata e Anna Rossiamazzone di buon livello. La giovane dal carattere riservato e sensibile inizia a montare in tenera età e raccoglie soddisfazione in sella a diversi cavalli finché non acquista un nuovo promettente soggetto che dopo qualche tempo la mette in grande difficoltà. In un attimo la sicurezza in se stessa è distrutta così come la sua autostima.
“Fino ad allora avevo vissuto di rendita con buoni cavalli ed una discreta preparazione di base, poi questo nuovo cavallo dopo quello che era sembrato un buon inizio mi ha fatto piombare dalle stelle alle stalle. Ero insicura, quando camminavo un percorso vedevo insidie e fallimenti ad ogni ostacolo. Mi rendevo conto che il mio nuovo cavallo mi metteva in soggezione, sentiva i miei stati d’animo e ne veniva influenzato. Eravamo entrati in un circolo vizioso difficile da interrompere. Il cavallo, però, mi piaceva e mi rendevo conto che il problema ero io. Ero dispiaciuta anche per l’investimento fatto dai miei genitori che hanno sempre supportato me e mia sorella incoraggiando la nostra passione.
Non sapevo cosa fare e nemmeno il mio istruttore riusciva a trovare la chiave, finché un giorno sfogliando Il Mio Cavallo lessi un articolo della mental coach sportiva Monica Domeniconi. L’argomento attirò subito la mia attenzione e fortunatamente decisi di contattarla.”
Per Anna inizia così, circa due anni fa, un percorso che la porta a riscoprire le sue capacità e a reimpostare il suo modo di pensare, dal negativo al positivo.
“I miei genitori mi hanno sostenuto anche nella scelta di affidarmi a Monica e così abbiamo incominciato con le sedute. Devo ammettere che la semplice decisione di cercare aiuto mi ha come sollevato lo spirito e mi sono sentita subito più positiva. E’ stato un giro di boa perché ho preso in mano a 360 gradi una situazione che stava andando alla deriva. Oltre al training mentale impostato da Monica in quel periodo mi sono trovata anche un nuovo tecnico per il lavoro a cavallo, un istruttore inglese che oltretutto crede molto mental coaching e ne applica le basi fondamentali anche durante le lezioni.”
Sono molte le cose che Anna ha imparato grazie al mental coaching ed agli esercizi che Monica le assegna ancora oggi.
“L’aspetto più affascinante è che ci sono esercizi che ti permettono di tornare a credere in te stessa esattamente come quegli esercizi che ti permettono di modellare il corpo o scolpire i muscoli. Quando torni a pensare positivo e vedi i primi risultati è bellissimi e sei spronato a continuare. Col tempo inoltre si inizia inconsciamente ad applicare le stesse logiche mentali anche a quei problemi del quotidiano che non hanno nulla a che fare con l’equitazione. Questo nuovo atteggiamento mi ha aiutato a rimanere a galla anche in un periodo di grossi problemi familiari.”
Tra gli esercizi dai quali Anna ha tratto i più grandi benefici troviamo quelli classici della respirazione profonda e della visualizzazione.
“Sembra banale, ma respirare bene e correttamente aiuta davvero ad allontanare il panico e a dissolvere l’ansia. Ci penso sempre durante la ricognizione momento in cui uso anche la tecnica della visualizzazione. Penso a come affronterò correttamente un’ insidia o una tecnicità del percorso. Prima mi immaginavo sempre tutti gli errori che avrei potuto fare ed era davvero controproducente. Ho imparato a prefiggermi obiettivi a breve, medio e lungo termine. Servono anche traguardi facilmente raggiungibili che permettano di trovare soddisfazione e la carica per proseguire il cammino mentre non si continua a non perdere di vista lo scopo ultimo. Con Monica ho anche imparato ad avere consapevolezza del linguaggio del corpo e ad evitare determinati classici atteggiamenti di sconfitta come il guardare per terra ed il tenere le spalle curve. Camminare a testa alta con le spalle aperte è un lavoro continuo ed importante perché ti permette di evitare di tornare inconsciamente alle brutte abitudini, in quelle zone di confort acquisite in anni e anni. E’ affascinante come il mental coach sappia portarti a riaddomesticare la tua mente passando da un linguaggio negativo ad uno positivo. Monica mi dice sempre che esiste un modo giusto anche per auto-impartirsi degli ordini. Così ogni negazione è di per sé NEGATIVA. Bisogno ribaltare ogni frase in positivo, da ‘non guardare per terra’ a ‘guarda avanti’.”
Anna continua la sua crescita con l’aiuta di Monica, ma nel frattempo ha ripreso in mano la sua vita equestre ed è tornata ad avere un buon feeling con il suo cavallo coadiuvata dall’istruttore Graziano Servida. E’ una persona sempre riservata, estremamente gentile nei modi, ma anche determinata. Gestisce personalmente dalla A alla Z i cavalli di famiglia, guida il camion e soprattutto è una che non molla mai.