Calabro' vuole la fusione
L'annuncio di Enrico Preziosi: "Vado avanti. A gennaio rinforzo la squadra. Salverò il Genoa.
State tranquilli..." ha stupito un po'. Perché l'ingresso del nababbo Giovanni Calabrò sembrava imminente. Specie dopo la famosa cena all'Ippogrifo, ospite d'onore il presidente della Regione Giovanni Toti.
Questa nuova dichiarazione del presidente del Genoa, che contro il Bologna era tornato allo stadio dopo una lunga assenza, ha un po' sorpreso.
Genova3000 ha attivato le sue fonti e ha scoperto la verità. Calabrò ha detto subito che vuole entrare nel calcio alla grande, non come semplice comparsa. Pretende lo scudetto che darebbe al Genoa la famosa Stella, quella del decimo scudetto.
Con i suoi collaboratori ha esaminato a fondo il problema ed è arrivato a una conclusione: che con due squadre Genova non può puntare in alto. Solo una tifoseria unita potrebbe permettere a Genova di competere con le grandi città. Peraltro la Roma è da anni degli americani. A Milano l'Inter è stata ceduta a Thoir arrivato dal lontano Oriente. Nel Milan Berlusconi continua a sperare nell'ingresso di Bee Taechaubol, ricco broker thailandese. A Torino solo la Juventus ha sempre programmi ambiziosi, l'editore Urbano Cairo ha salvato il Torino e ha fatto più di quanto i tifosi granata si aspettavano da lui. C'è il Chievo, squadra di borgata, che da anni fa meglio dell'Hellas Verona, ma Verona è un'isola felice e poi il programma prevede solo la salvezza. Lo scudetto del Verona di Bagnoli appartiene a un'altra epoca. Oggi non sarebbe più pensabile.
A Genova, in passato, si è parlato di fusione altre due volte. La prima risale addirittura al presidente Glauco Lolli Ghetti, non si realizzò perché lo statuto prevedeva che la Sampdoria, nata dalla fusione della Sampierdarenese e l'Andrea Doria, dovesse restare così sino al 2000.
La seconda volta venne proposta da Giacomo Berrino e la auspicava anche un tifoso illustre del Genoa, l'indimenticabile Gianni Brera. Però Brera aveva posto una condizione: che la squadra unica di Genova doveva chiamarsi Genoa.
E questo, secondo le notizie in nostro possesso, è anche il pensiero di Calabrò. Che si sarebbe disposto ad acquistare, tramite un personaggio di sua fiducia, anche la Sampdoria, che Massimo Ferrero che è ormai un personaggio-show come desiderava, avrebbe venduto volentieri all'uomo più ricco della Liguria Gabriele Volpi.
Comprata anche la Sampdoria, Gianni Calabrò potrebbe realizzare il suo progetto: una squadra da scudetto. Chiamata Genoa.
Ma è un progetto realizzabile?
Elio Domeniconi