La Sampdoria domina per 40 minuti ed è sfortunata, poi sparisce dal campo e viene sconfitta
La Sampdoria gioca alla grande per quaranta minuti, ma più per sfortuna che per demerito non riesce a passare. Poi, improvvisamente, sparisce dal campo e concede al Brescia parecchie occasioni favorevoli e anche il gol decisivo, realizzato al 69' da un ex, il 36enne Bjarnason, puntuale a colpire di testa sul secondo palo.
La squadra di Sottil, rivoluzionata rispetto a Cittadella (ben sei le novità) si imbatte in un portiere, Lazzerini, in vena di miracoli. Fantastico il doppio intervento su Kasami e Depaoli al 10' e maiuscoli i successivi interventi su Maulensteen, Venuti e Riomagnoli. Tra una rete sfiorata e l'altra, annullato con il Var un gol ad Akinsanmiro, che prima di colpire di testa si aiuta con un braccio.
Il monologo doriano però finisce un po' prima del riposo. Al 40' prodigioso primo squillo bresciano e salvataggio sulla linea di Berezsynski su inzuccata di Borrelli.
La ripresa vede una Samp sempre più rattrappita e passiva. Al 57' il numero uno blucerchiato Vismara, dopo un'uscita al volo, respinge con fortuna la conclusione di Juric, poi assiste ad un cross di Bertagnoli che attraversa tutta l'area di porta senza superare la linea. Il vantaggio delle Rondinelle è il premio per un dominio incontrastato.
Sottil, che aveva già sostituito Borini (prestazione sottotono) con Coda e Venuti con Joannou, si gioca altre due sostituzioni al 72': dentro Benedetti e l'invocato Pedrola, ma due minuti più tardi Riccio incappa nel secondo cartellino giallo e lascia in dieci i compagni. La Samp ci prova ugualmente ma Vismara evita il raddoppio bresciano e all'89' si registra una rete annullata anche agli ospiti per un offside di Nuamah in apertura fi contropiede.
Incomprensibile il crollo dei blucerchiati, che con quest'inopinata sconfitta, che ha seguito il deludente pari di Ciuttadella, scivolano nuovamente fuori dalla zona playoff e nel prossimo turno dovranno visitare il Pisa dominatore del campionato.
Pierluigi Gambino