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Il Genoa gioca al livello della Fiorentina ma deve arrendersi e precipita all’ultimo posto

Alberto Gilardino

Ancora una sconfitta per un Genoa piombato all'ultimo posto, con due lunghezze di ritardo dalle antagoniste più vicine. Contro una Fiorentina non irresistibile, i rossoblù rimangono lungamente in partita, giocando alla pari dei più titolari avversari pur senza creare nitide occasioni da gol. Neppure i viola però si esaltano in area avversaria: tato che il pari sembra il risultato più giusto.

Gli ospiti, però, crescono verso metà ripresa, dopo l'uscita di uno sfiatato Badelj e con il diciottenne Ekhator calato di intensità. Basta un’accelerata dei toscani per far crollare una squadra ormai votata alla difesa. Un minuto dopo gli ingressi di Miretti e Masini, con Thorsby spostato in avanti, ecco – al 72' – il gol decisivo, propiziato da un cross di Beltram verso Gosens che, dopo aver vinto con fortuna un contrasto, pesca l'angolino con una conclusione acrobatica.

Subito il solito schiaffo pur senza meritarlo, il Grifone si riversa in avanti trovandosi contro un superlativo De Gea – forse il miglior portiere del campionato – che prima si tuffa a destra per respingere un rasoterra velenoso di Pina monti e poi, al 91', si supera su colpo di testa di Vasquez inarcandosi sulla propria sinistra. Tra i due episodi, un'applaudita rovesciata del subentrato Masini fuori di un soffio.

Il Genoa ha ritrovato lo spirito indomito che mancava da tempo raccogliendo a fine partita gli applausi dai propri tifosi ma non il gol scacciacrisi. Nulla da rimproverare ai ragazzi di Gilardino, ma le carenze di qualità hanno pesato in maniera decisiva.

Pierluigi Gambino

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