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Il Genoa resiste mezza partita, poi si consegna alla Juventus e incassa una pesante tripletta

Alberto Gilardino

Altra pesantissima battuta d'arresto del Genoa, che completa una settimana terribile incassando una tripletta da una Juventus non certo trascendentale. I rossoblù, con l'ex Miretti a centrocampo e il sedicenne Ahanor sulla fascia sinistra, resistono sino all'intervallo, accettando la superiorità territoriale dei bianconeri ma senza soffrire eccessivamente.

In avvio di ripresa il patatrac: tocco di mano in piena area di De Winter e inevitabile rigore, realizzato da Vlahovic, che al 55' raddoppierà con uno splendido diagonale da sinistra, precisissimo e violento. Mister Gilardino prova a risvegliare il torpido Grifone con qualche avvicendamento, ma senza riscontri effettivi. Bohinen, che a metà primo tempo aveva sostituito Badelj, vittima di un guaio muscolare, non riesce a fare gioco e per i torinesi è agevole mantenere il risultato. La porta di Perin è salvata dalla traversa di Koopmeiners e nel finale è Conceicao ad arrotondare il punteggio.

Per la cronaca, la prima conclusione del Genoa, firmata dall'altro debuttante Kasa, si registra all'80', seguita da un tentativo deviato di Bohinen e da un'applaudita girata di Pinamonti alzata in corner da Perin. Piccoli sussulti di un attacco alquanto sterile, che patisce il momentaccio dell'altra punta titolare, Vitinha, sormontato letteralmente dai difensori di Thiago Motta.

Il Genoa ha mostrato una pochezza offensiva disarmante, appare scarico anche a livello psicologico e sfiduciato. La posizione di mister Gilardino inizia a farsi critica.

Pierluigi Gambino

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