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Il Genoa dà segni di vita per venti minuti, poi sparisce dal campo e viene punito dal Venezia

La formazione rossoblù scesa in campo a Venezia (foto sito Genoa)

 

Trasferta da dimenticare per il Genoa battuto seccamente dal Venezia fanalino di coda. I rossoblù si lasciano preferire nei primi venti minuti, dove comandano il gioco ma senza rendersi granché pericolosi. Poi i lagunari crescono di tono e impongono un dinamismo superiore. Due le palle gol costruite dai locali: la prima sventata in apertura da una paratona di Gollini su Oristanio e la seconda sciupata da Busio, che di testa conclude alto.

Nella ripresa ancor più netto il predominio dei veneti, mentre il Genoa perde subito Malinvskyi, uscito in barella per una grave distorsione alla caviglia. Al 54' la prima grande emozione: passaggio filtrante di Pohjanpalo verso Busio, atterrato chiaramente da De Winter. Gollini con un superbo tuffo sulla sua destra para il rigore ed esulta. Dispiacere solo rinviato: al 63' cross dalla sinistra di Busio verso Pohjanpalo, che non arriva sul pallone ma inganna i difensori rossoblù e anche Gollini, che prova ad intervenire in ritardo.

Impalpabile la reazione di un Genoa sottomesso fisicamente, lento e in avanti impalpabile nonostante l'impiego di tre punte. All'85', dopo diversi contropiedi degli uomini di Di Francesco, partita in frigorifero grazie ad un ex, Yeboah, che da destra spedisce verso il secondo palo, dove Pohjanpalo non perdona.

A quattro giorni dal derby di Coppa, pessima la prestazione del Grifo, incapace di tirare una volta in porta e neppur troppo impermeabile in difesa. Nessuno si è salvato dal naufragio e, dopo il secondo ko di fronte ad un’avversaria diretta, addio serenità.

Pierluigi Gambino

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