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Il Genoa combatte e sfiora il pareggio con Gudmundsson, poi la fortissima Atalanta dilaga nel recupero: 1-4

La gradinata Nord (foto sito Genoa)

Ad un Genoa estremamente combattivo non basta una prestazione ricca di orgoglio per fermare la lanciatissima Atalanta. Cade così dopo otto turni favorevoli l’imbattibilità del Grifone, che ha dovuto arrendersi ad un avversario più forte tecnicamente e soprattutto fisicamente. Nel gioco aereo dominio incontrastato degli ospiti, bravissimi a spezzare molte azioni condotte dai padroni di casa, cui ha fatto difetto in parecchie circostanze la precisione nei lanci lunghi.
Il 4-1 conclusivo però non disegna perfettamente i valori in campo. I rossoblù, in svantaggio all’intervallo per una prodezza di De Kateleare, riescono a pareggiare ad inizio ripresa con l’ex Malinovksyi, autore di una bordata da applausi, ma l’euforia è effimera: punizione vincente di Koopmeiners e bergamaschi nuovamente avanti. Dopo una rete annullata al nerazzurro Scalvini per un millimetrico fuorigioco seguito di una revisione del Var lunga quasi sette minuti, il Grifone all’88' costruisce l’opportunità di un 2-2 non immeritato, ma il colpo di tacco di Gudmundsson (autore di una prova alquanto incolore) da due metri viene respinto dal portiere Carnesecchi. Sbilanciata in avanti alla ricerca del pari, la formazione di Gilardino, dopo aver rischiato altre volte la capitolazione, incassa altri due gol nei minuti conclusivi, ma uscirà ugualmente dal campo tra gli applausi dei propri sostenitori. Eccellente la partita di Retegui, cui è mancata solo la gioia della segnatura, ma a livello di impegno tutto il Genoa ha superato pienamente il durissimo esame.

Pierluigi Gambino

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