Il romanzo del Genoa, una storia della nostra città
“Genoa, comunque e ovunque”, presentato ieri sera in anteprima ai Magazzini del Cotone il film che racconta i genovesi che tifano rossoblù.
Quelli di prima e quelli che verranno, attraverso le splendide immagini di questa città verticale, mescolate alla ruvida, trascinante, schietta, bellissima passione di gente come Dario Bianchi, Bambi Roncallo, Onofri, Rossi, Eranio e Bortolazzi. A cui si aggiungono piccoli deliziosi squarci su Benedetta Signorini e il suo bimbo o le lezioni di calcio di Mimmo Criscito. La passione vista da Zangrillo, il futuro letto da Blasquez e Wender. E su tutto l’umanità e la classe di Diego Milito e il ritmo trascinante della musica di Bresh.
C’è tanto, non c’è tutto. Non c’è Baccini, non ci sono i giornalisti (volani delle discussioni), non c’è nulla su Gilardino. Non c’è un gigante come Pippo Spagnolo. Ma il lungo documentario, pieno di colore, di amore, di ricordi tutti documentati, farà impazzire i tifosi. È molto bello. Ci sono, nella pellicola, i ragazzi del 375 e gli anziani che hanno speso una vita a cucire bandiere, da issare sullo scoglio di Boccadasse.
Dario Bianchi, capo tifoso, è la star: la sua coccina genovese è ineguagliabile, riesce ad essere persino elegante.
Il film lo vedrete nelle sale dal 29 gennaio al 4 febbraio. Poi andrà in giro in Italia e io, spero, nel Mondo, a riscaldare il cuore dei genovesi e dei genoani che vivono lontani, e sognano di ritornare.
Paolo Zerbini